Sciopero stamattina, lunedì 6 novembre, dei lavoratori della Martini Sas di Concordia con presidio davanti ai cancelli (in foto) per chiedere garanzie sulla continuità produttiva e occupazionale, e sulla regolare corresponsione della mensilità di ottobre, vista l’incertezza in cui versa l’azienda.
La Martini Sas si trova, infatti, in concordato preventivo in continuità da luglio 2017. Lo riporta una nota della Cgil.
Nell’incontro dei sindacati svolto la settimana scorsa in Confindustria con i consulenti dell’azienda non erano emerse garanzie sia sul pagamento degli stipendi che sulla prospettiva produttiva dello stabilimento.
Per questo – ricordano i sindacati – venerdì scorso i sindacati Fiom/Cgil e Fim/Cisl, insieme ai lavoratori riuniti in assemblea, hanno proclamato lo sciopero ad oltranza a partire dalla giornata odierna.
Contemporaneamente, Fiom e Fim nello stesso pomeriggio di venerdì avevano subito inoltrato richiesta alle istituzioni – al Comune di Concordia e all’assessorato alle politiche del Lavoro della Regione Emilia Romagna – per convocare quanto prima un tavolo di crisi con le parti, per avere garanzie sul sito e per i 66 lavoratori coinvolti.
Durante il presidio del primo giorno di sciopero, riporta il comunicato stampa sindacale, il consulente dell’azienda ha ricevuto i sindacalisti di Fiom e Fim e ha garantito il regolare pagamento dello stipendio del mese di ottobre come da normale scadenza entro il 10 novembre.
“Ha anche garantito – spiega Alessandro Cambi della Fiom/Cgil – l’interesse di un soggetto imprenditoriale estero, interessato a dare continuità produttiva allo stabilimento e per questa ragione ha detto di aver presentato in data 30.10.17 richiesta di proroga dei termini del concordato per altri 60 giorni”.
A fronte del verbale d’incontro che prevede il pagamento del mese di ottobre e in attesa dell’omologa del concordato da parte del tribunale, con la prospettiva di ulteriori 60 giorni di tempo per trovare un acquirente, i lavoratori hanno deciso di riprendere momentaneamente l’attività lavorativa. E’ stato perciò sospeso temporaneamente lo sciopero e sciolto il presidio in vista del confronto che dovrà avvenire in sede istituzionale.
“Sospendiamo momentaneamente le iniziative, in attesa del confronto – conclude nella nota Cambi – ma restiamo preoccupati per i redditi di queste famiglie ed il mantenimento dei posti di lavoro su Concordia che vanno in tutti i modi salvaguardati”.