Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Violenze a scuola a Mirandola, il preside Siena: “Qualcosa deve cambiare”

da | Nov 5, 2017 | Mirandola | 0 commenti

Scuola di Mirandola nell’occhio del ciclone dopo il lancio del cestino al Galilei, con le telecamere nazionali puntate sulla città. Ma cosa è accaduto a ormai più di una settimana dai fatti? Prova a fare il punto sullasituazione il preside del Luosi Giorgio iena

QUALCOSA DEVE CAMBIARE
L’effetto mediatico del “lancio del cestino” è ancora in circolo; lo studente ha persino avuto qualche minuto di notorietà, negativa. Spero serva per cambiare, qualcosa.
Le scuole professionali in molte realtà sono davvero in forte crisi, e non sono tanto i singoli episodi, lo ribadisco.
Dall’istruzione professionale è nata gran parte della piccola e media impresa modenese negli anni’70, oggi le cose sono cambiate, ma siamo sempre, almeno al nord, un grande Paese manifatturiero.
Chi non conosce nel dettaglio la nostra scuola deve sapere che, dal riordino del 2010, l’istruzione professionale statale dura 5 anni; il precedente percorso triennale, che portava alla qualifica, è stato affidato alle Regioni dopo la modifica costituzionale del 2001.
In Italia esistono di fatto due modelli di riferimento, lo dico semplificando un po’:
a) quello emiliano di tipo sussidiario integrato, e cioè con il percorso di qualifica (tre anni) incluso in quello quinquennale statale;
b) quello lombardo di tipo sussidiario complementare con due distinti percorsi dopo la scuola media, uno d’istruzione quinquennale statale e l’altro di formazione professionale.
Il sistema emiliano mira a fornire un’istruzione comune e a portare più studenti al diploma, quello lombardo avvia un canale precoce verso la formazione professionale, con qualifica, e un altro percorso verso il diploma.
In teoria il modello emiliano è più inclusivo e offre agli studenti maggiori possibilità di un’istruzione completa; manifesta però problemi evidenti:
a) la dispersione scolastica e gli abbandoni non sono diminuiti, anzi;
b) il percorso integrato dà origine a classi con tassi di demotivazione e ritardo formativo che, se non colmati in tempo, agiscono in negativo sull’intera classe;
c) molti studenti, stranieri e non, non sopportano più la scolarizzazione imposta e finiscono per rifiutare la scuola,
d) I dati INVALSI del biennio professionale dimostrano il livello più basso degli esiti, in Emilia, rispetto all’area di Nord Est.
Mi viene da pensare che in Regione si dedichi troppo poco tempo agli effetti delle scelte poiché si è inclini a credere che basti la teoria o l’idea, e il resto va da sè.
Ma non è così.
Le risorse per creare un settore di formazione professionale in Emilia, oggi leggerissimo, sarebbero ingenti (ammesso che vi sia la volontà politica) ma vi sono due novità importanti che potrebbero offrire una sponda alla soluzione dei problemi:
a) Il nuovo testo del ministero per un’istruzione professionale più orientata verso l’aspetto professionalizzante, nell’ottica di far crescere la cultura del lavoro, la competenza pratica ed operativa come valore autentico.
b) L’Alternanza Scuola – Lavoro che potrebbe essere ripensata, per l’istruzione professionale, con un sistema di convenzioni con le imprese piccole e medie locali, alternando momenti di scuola e di lavoro. Avvicinandoci cioè gradualmente a un sistema duale, alla tedesca.
c) Quest’ultima soluzione, nella Bassa Modenese, risolverebbe l’assenza totale di formazione professionale nella fascia dell’obbligo scolastico e formativo.
Naturalmente per rivedere le proprie certezze serve uno spirito pragmatico, e riformista (si diceva un tempo). Insomma, banalmente, “che il gatto sia bianco, o sia nero, non importa: basta che prenda i topi”.

 

LEGGI ANCHE

Cestino lanciato addosso all’insegnante, il video di Mirandola 
Parla il lanciatore del cestino: “Per me nessuna punizione”. La madre: “Nessun progetto mirato dalla scuola”
La ministra della Scuola: “Situazione nota e già seguita dai servizi sociali”
Violenza al Galilei, dopo le denunce si valuta la sospensione di 3 studenti
Denunciati tre ragazzi per violenza a scuola 

Baby gang Mirandola, ora dovranno riparare i danni a scuola 
Sgominata la baby gang di Mirandola
Dopo il furto minacciano con il coltello, nei guai alcuni studenti del Galilei
Mirandola, “bravata” da vandali ieri al Galilei: fumogeni in bagno, scuola evacuata

I commenti sulla violenza al Galilei
Il sindacato: “Non c’è qui il peggio della scuola italiana”
Violenza al Galilei, Giorgio Siena: “Rifare gli argini, ricostruire una società educante”
Platis: “Le istituzioni riflettano sui percorsi professionali”
La Lega: “Senza di noi il caso non sarebbe esploso”
Lugli (Fi): ora provvedimenti esemplari
Platis e Aimi (FI): “La scuola è sempre più relegata a mero parcheggio”

Condividi su: