“La pazienza è al limite!”. Inizia così il comunicato della Cgil che dà notizia dello stato di agitazione dei lavoratori Aimag, preoccupati della mancanza di certezze sullo sviluppo futuro dell’azienda dopo che pare essere stata messa da parte l’ipotesi di fonderla in Hera.
“Da ormai troppo tempo – scrive il sindacato – siamo in balia di una querelle, della quale rischiano di farne le spese i lavoratori e i cittadini, senza avere un piano industriale e finanziario in grado di garantire a medio termine qualità e certezza del lavoro e qualità e certezza del servizio.
Chiediamo certezze sul futuro e, soprattutto, di uscire da un contesto condizionato da equilibrismi e misurazione dei rapporti di forza nell’ambito del patto di sindacato.
Nell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi ci hanno prospettato la costituzione della grande Aimag, dopo che la proposta stessa è nata e morta nello stesso giorno sulla stampa.
Vogliamo conoscere e misurarci sul piano industriale di AIMAG, sulle eventuali partnership, anche in considerazione delle proposte e offerte che ci risultano essere state presentate e che sarebbe opportuno rendere pubbliche.
Quale profilo futuro ha questa multiutility, anche a fronte delle prossime gare a partire da quella per la distribuzione del gas?
Quale partner industriale nel futuro di AIMAG che può garantire la continuità nell’affidamento del servizio?
Quale garanzia di mantenimento di innovazione e qualità nell’ambito del ciclo integrato dei rifiuti?
Quali effetti si potrebbero produrre a medio termine sulle tariffe di fronte ad uno scenario di incertezza?
Soprattutto quale futuro per il lavoro.
Riteniamo che sia giunta l’ora di fare chiarezza e di avere risposte esaustive, finanziariamente ed industrialmente sostenibili, socialmente eque, che valorizzino e garantiscano il lavoro.
E’ chiaro che, se nel prossimo incontro che dovrà tenersi a breve, non arriveranno queste risposte saremo costretti ad agire di conseguenza con tutti gli strumenti a nostra disposizione”.
“Vogliamo certezze sul futuro”. Lavoratori Aimag sul piede di guerra
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