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Ancora sfollati dopo 5 anni a Bomporto, il sindaco insiste: “Burocrazia regolare”

da | Dic 9, 2017 | Bomporto, Cronaca | 0 commenti

Ancora sfollati dopo 5 anni a Bomporto, il sindaco insiste: “Burocrazia regolare”. Il primo cittadino Alberto Borgi torna sul caso delle 14 famiglie che ormai da cinque anni e mezzo attendono di poter iniziare i lavori di ristrutturazione nel lor condominio a Gorghetto. Una atesa lunga, che visti i tempi della burocrazia, ha dovuto purtroppo registrare nel frattempo ance la morte di due condomini, che non hanno potuto mai tornare a casa loro dopo il terremoto.

Un gruppo di essi ha messo in atto una pubblica protesta sotto la sede del Comune, l’altro giorno, portando striscioni e tutta la loro rabbia. A bocce ferme, dopo qualche giorno, il sindaco riprende la parola per spiegare meglio la situazione della pratica burocratica ferma in Comune. Una ricostruzione che però dal condominio non condividono.

Ecco le parole del sindaco

HO FATTO UN ACCESSO AGLI ATTI… perchè?

Qualcuno diceva: “comunque il cittadino ha ragione in questa situazione!”
Parto con il chiedere scusa per la mia scarsa sensibilità verso i tecnici, ahimè in presenza dei cittadini, perchè purtroppo, non per colpa sua, ma il cittadino non può che chiedere al Sindaco, nonostante in questi casi si trovi ad avere davanti figure preposte…

Una pratica terremoto viene presa in considerazione quando formalmente viene caricata sulla piattaforma MUDE…

Il primo progetto arriva sulla piattaforma il 30/04/2016; viene rigettato per diverse ragioni di carattere sia tecnico che amministrativo. In particolare, l’assenza di un verbale dell’assemblea di condominio completo dei contenuti minimi previsti dalle Ordinanze Commissariali che rende la prima richiesta irricevibile.

Nel primo progetto si presenta un livello operativo E2, quindi con possibilità di abbattere l’edificio…
La classificazione di tipo E2 è stata attribuita a ottobre 2013 dal tecnico di parte incaricato dal Condominio, in occasione della presentazione dalla richiesta di rimozione del vincolo che interessava l’edificio alla data del sisma (vincolo poi rimosso dal Comune che nel Piano della Ricostruzione aveva previsto la possibilità di delocalizzare l’eventuale nuovo edificio). La E2 non è mai stata condivisa dall’Ufficio Ricostruzione del Comune che l’ha sempre ritenuta sovrastimata (il Comune si limita a valutare il rispetto delle norme e a determinare il contributo concedibile, senza entrare nel merito delle scelte progettuali).
La valutazione e verifica quindi è stata sottoposta al parere del competente Ufficio Regionale che, a febbraio 2015 ha riconosciuto un livello operativo di tipo E1 (inferiore rispetto a E2).
Nel passaggio da E2 ad E1 si è avuta ovviamente una significativa riduzione del contributo concedibile (aspetto peraltro allora già noto ai richiedenti, in quanto chiaramente regolamentato dalle Ordinanze).

Alla luce della modifica del livello operativo il tecnico di parte ha dovuto redigere nuovo progetto.
L’ultimo progetto è stato depositato a metà dicembre 2016.
Il nuovo progetto ricalcava quasi fedelmente il precedente, rigettato a novembre dello stesso anno. La nuova pratica però era stata accolta perché, a differenza della precedente, risultava completa del verbale dell’assemblea condominiale.
Tuttavia, diverse lacune già segnalate nel precedente rigetto di novembre, non erano state risolte nella pratica ripresentata a dicembre; questo ha portato alla lettera dello scorso aprile 2017 che, di fatto, ricalcava per la quasi totalità quanto già segnalato in precedenza.

Il tecnico di parte ha depositato mercoledì 6 novembre 2017, nel pomeriggio il nuovo progetto (dopo manifestazione dei cittadini sotto la galleria del Tornacanale).

Da aprile 2017 ad oggi il tecnico di parte aveva fatto diversi incontri ufficiosi con la parte tecnica comunale…
Rispetto alle richieste avanzate in via ufficiosa, sarebbe utile comprendere cosa si intenda per “ufficiosa”. Tutte le comunicazioni che il Comune e la Regione hanno prodotto circa la pratica in oggetto sono state regolarmente protocollate e trasmesse tramite PEC sia all’indirizzo del tecnico incaricato dal Condominio che a quello dell’Amministratore Condominiale. A riprova del fatto che il Comune, ancor prima del tecnico di parte, non si fida della via “ufficiosa”, si fa presente che, a fronte di una richiesta sullo stato dell’arte da parte dell’Amministratore Condominiale, il Comune ha risposto invitandolo a prendere contatto con l’Ufficio preposto inviando una PEC sia a Giugno 2017 che a Novembre 2017. Invito al quale non ha fatto seguito nemmeno una telefonata da parte dell’Amministratore Condominiale.

Per contro, quando le singole famiglie si sono presentate singolarmente in Ufficio chiedendo aggiornamenti sulla pratica, sono sempre state accolte, ascoltate e si è sempre cercato di fornire le informazioni richieste.

In tutti questi anni, giustamente, le famiglie sfollate sono state assistite tramite CAS, Piano casa e analoghe forme di aiuto, e lo saranno sino al loro rientro in casa!

Conclusione: vuoi anche per la piccola dimensione di questo Comune nel quale alla fine ci si conosce un po’ tutti, l’umanità e l’attenzione per il cittadino non sono mai venute meno nella conduzione dell’operato dell’Ufficio Ricostruzione.
La ricostruzione terremoto tratta però di istruttorie di tipo tecnico e, al di là del lato umano, siamo chiamati a valutare le pratiche sotto questo aspetto.

E’ quindi la burocrazia? Forse… ma l’importanza è la certezza che ogni centesimo concesso sia blindato e che nessuno un domani lo possa contestare.

Forte con i deboli e debole con i forti?…
Necessità di portare modifiche alla legge perchè fatta male da una certa parte politica?…
Magari prima un accesso agli atti, senza lucrare politicamente su una situazione complessa per i cittadini, male non farebbe e forse sarebbe più utile per i cittadini interessati…

 

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