La Giunta regionale e l’assessora competente intervengano per garantire la parità di genere nella giunta del Comune di Bomporto come previsto dalla legge Delrio del 2014. Lo chiede – come riferisce una nota dell’Assemblea legislativa regionale – in un’interrogazione la consigliera del Movimento Cinque Stelle Giulia Gibertoni che contesta anche al sindaco Alberto Borghi di aver negato di aver ricevuto le comunicazioni del Difensore civico, “che risultano regolarmente inviate”.
Gibertoni – prosegue la nota – racconta di due solleciti del Difensore Civico regionale Gianluca Gardini al sindaco. Un primo del 3 novembre 2016 e il successivo dell’8 marzo scorso, nel quale il Difensore Civico suggeriva di avviare una procedura pubblica per dimostrare l'”effettiva impossibilità” ad applicare la disposizione legislativa. Borghi, continua la consigliera pentastellata, il 26 luglio 2017 anche nella seduta pubblica del consiglio comunale ha smentito di aver ricevuto le comunicazioni dal Difensore Civico regionale. E nel rispondere a un’interpellanza del gruppo 5 Stelle del Comune che a sua volta sollecitava l’istruttoria pubblica (la risposta è riportata nell’atto ispettivo, ndr) si è pronunciato in modo “alquanto evasivo”, facendo “riferimento ad una istruttoria, ma non quella pubblica”.
La consigliera – conclude la nota – osserva che “non c’è alcuna volontà del Sindaco del Comune di Bomporto di corrispondere alla normativa vigente in termini di parità di genere nella composizione della Giunta comunale”. Ma ricorda che “gli eventuali vizi di legittimità degli atti adottati potranno essere fatti valere nelle competenti sedi che possono portare all’annullamento”. E in questo quadro depone una sentenza del Consiglio di Stato del 5 ottobre 2015.