Brutto, incomprensibile e foriero di sporcizia. E’ stato bollato così il nuovo arredo urbano messo a Cavezzo all’imbocco di via Verdi, nel cuore del paese. In particolare viene contestata la struttura in metallo che si leva da un buco nello spartitraffico, relaizzata nell’ambito del secondo stralcio di interventi per il recupero di piazza Verdi, una partita che per gli arredi urbani costa 23 mila euro
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A qualcuno ricorda un coltello che affonda in una ferita, ad altri una pietanza che viene rimescolata. C’è chi propone una correlazione con il terremoto: la scossa da cui si dirama un… impeto di speranza?
Simbologia a parte, per come è strutturata l’installazione sembra particolarmente adatta a fermare tutta la spazzatura che il vento fa volare, che rimane poi incastrata nel metallo.
L’opposizione usa il sarcasmo : “Apprezzate la modernità di questo comodo RACCOGLI-RUSCO che tutti noi vorremmo vedere installato nel nostro giardino di casa. Complimenti all’Amministrazione di Cavezzo per lo spiccato gusto nell’arredo urban”, scrive Rinascita Cavezzese.
Ma l’installazione non è finita, è presto per dare guidizi, spiega la sindaca Lisa Luppi: “E’ uno spartitraffico che rappresenta il segno del terremoto. Sotto andrà messa dell’edera che ha bisogno di un supporto per crescere e sollevarsi. Quindi in prospettiva la struttura viene parzialmente coperta dal verde. E’ un arredo urbano un po’ diverso da quello a cui siamo abituati”