Il Papa a Mirandola, la comparsa in cielo di una meteora, l’arrivo dei nuovi profughi, i crimini delle baby gang e il nuovo allarme fiumi: ecco cosa è stato il 2017 nella Bassa Modenese.
Il 2017 sarà ricordato negli annali per la visita di Papa Francesco nella Bassa: una domenica speciale, quella del 2 aprile, che ha mobilitato migliaia di fedeli a festeggiare il suo passaggio tra Mirandola, Cavezzo e Carpi. Una emozione grandissima, difficile da dimenticare. Radunata oceanica di tutt’altro tipo, e poco lontano da qui, anche per il concerto di Vasco a Modena Park. Se ne discusse per tanti mesi, per la paura che la città venisse messa a ferro e fuoco. Così non è stato, e ora si pensa addirittura al bis.
E’ maggio, ed è notte, quando un boato squarcia il silenzio della notte e chi alza gli occhi al cielo vede un luminosissimo oggetto volante: è una meteora. Sui social non si parla d’altro, nei bar e nelle piazze per un paio di giorni è il tema del giorno. In tanti giurano sia caduta proprio qui, nelle campagne di San Felice sul Panaro
Fa storia anche la scadenza dell’esenzione all’obbligo dell‘accoglienza dei richiedenti asilo, perché, sulla carta, vuol dire che da noi l’emergenza terremoto è finita. Da questa primavera sono arrivati tra Mirandola, San Felice, Concordia, Finale Emilia e San Prospero una trentina di persone, tutti maschi e adulti, sistemati in appartamento. In totale ne arriveranno, in questa prima fase, 278 in tutti nostri Comuni. Durissima l’opposizione del Comune di Finale governato dal centrodestra, che si oppone all’obbligo con ordinanze e denunce.
A fine anno tornano a far paura i fiumi: è allerta rossa e grande mobilitazione dei volontari e della Protezione Civile soprattutto sul Secchia, che fa danni a Campogalliano e dalle nostre parti scorre tranquillamente. Ma la paura della tragedia del 2014 è ancora viva.
Nel 2017 si è tornato anche a parlare della brutta storia dei pedofili di Massa Finalese che si dipanò a fine anni Novanta tra Massa Finalese e Mirandola. Era finita nel dimenticatoio dopo aver squartato le vite di tante persone accusate ingustamente di atti orribili. Se ne è tornato a parlare vent’anni dopo grazie a un’inchiesta di Repubblica che ha scrostato la polvere ed è andata a sentire, fra gli altri, anche i bambini protagonisti della vicenda. Il 4 gennaio un appuntamento pubblico con gli autori dell’inchiesta, a Finale Emilia, sarà occasione per parlarne ancora.
Criminalità: anche nel 2017 la Bassa ha dato il suo contributo alla sussistenza di chi vive di malefatte. Uno stillicidio di violazioni di domicilio, finestrini della auto spaccati, raggiri e truffe di vario tipo, dove non ci sono scrupoli a usare anche la violenza. Ci sono stati i casi limite del negozio di San Felice rapinato per 28 volte di seguito, e i colpi da centinaia di migliaia di euro della banda della cassaforte nei supermercati di Medolla, Cavezzo, Bomporto, Camposanto e Finale Emilia. Particolarmente strazianti le due rapine violente a San Felice in cui alcuni anziani sono stati tenuti in ostaggio e picchiati da criminali senza scrupoli alla ricerca di soldi e gioielli. I responsabili non sono stati ancora trovati.
Assicurati alla gustizia, invece, i sospetti assassini di Mirella Ansaloni, che a Finale Emilia avebbero ucciso la signora ultraottantenne per rubare pochi euro e un paio di collanine: sono tre ragazzi poco più che maggiorenni.
Le baby gang. Proprio la comparsa di gruppetti organizzati di adolescenti che ne combinano di tutti i colori può essere considerata la novità criminale del 2017 nella Bassa. Tra furti, danneggiamenti e tentate aggressioni, impazzano soprattutto a Mirandola e Medolla. Quello che hanno combinato a scuola al Galilei, lanciando un cestino addosso a una professoressa, è diventato un caso nazionale.
Lo stato delle strade. Qualche lavoro è stato fatto, va dato atto. Ma una soluzione definitiva al problema della manutenzione delle strade della Bassa ancora non si è trovata. Il rebus viabilità attende peraltro, ancora, interventi nuovi, come le varianti di Mirandola e San Prospero, per non dire della Cispadana. Niente di fatto, e il 2017 si chiude mestamente come gli anni precedenti senza nessuna novità di rilievo.
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