Sotto l’albero gli emiliano-romagnoli potrebbero trovare i rifiuti del Lazio. La richiesta per smaltire parte dei rifiuti laziali, in particolare di Roma, in Emilia-Romagna in vista delle feste è arrivata giovedì 21 dicembre e in queste ore è al vaglio della giunta Bonaccini.
È stato lo stesso presidente Bonaccini ad annunciarlo e, come ha dichiarato all’Ansa, “Credo ci sia la Capitale, in particolare, in grossa difficoltà visto le feste e ci chiedono se siamo disponibili a smaltire una parte di rifiuti in eccedenza su Roma. Valuteremo”.
In passato questa cosa era già successa per altre regioni, in particolare per Liguria e Puglia: “Mediamente – ha aggiunto Bonaccini – siamo sensibili quando le quantità sono poche e per poche settimane a prenderle in valutazione. Certo è curioso che proprio dalla Capitale governata dai 5 Stelle che ogni volta ci fanno la morale sul tema dei termovalorizzatori ci venga chiesto questo. Non siamo di quelli che selezionano sulla base delle appartenenze politiche ma non possiamo trasformarci nel riciclo di tutti quelli che non hanno saputo programmare”.
Dove finiranno i rifiuti del Lazio? Potrebbero andare a finire alla discarica di Finale, ora chiusa ma della cui apertura e allargamento si decide proprio un questi giorni.
Sulla vicenda è intervenuto anche Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna. “A quanto pare – spiega in una nota il consigliere leghista – il tanto sbandierato Piano Rifiuti Zero del M5S per la capitale porta i sacchi dell’immondizia dalle strade di Roma direttamente a casa nostra. Ma è una richiesta a cui bisogna opporre un secco No. Chiediamo al presidente Stefano Bonaccini di non accettare di farsi carico del problema romano: non è corretto far pesare sui cittadini e sull’ambiente dell’Emilia Romagna, tra le più virtuose in materia di raccolta e gestione rifiuti, l’incapacità del governo a cinquestelle”.
“Inoltre – conclude Fabbri – sarebbe davvero paradossale se a bruciare le scorie in arrivo da Roma fosse proprio l’impianto di Parma, quello per cui Federico Pizzarotti, che non ne ha impedito l’apertura, fu espulso dal movimento”.