Segnala sospette irregolarità sui fondi all’agricoltura, dipendente regionale trasferito. E’ un caso accaduto alla Regione Emilia-Romagna che si trascina da lungo tempo, e lo denuncia il consigliere di Forza Italia Galezzo Bignami. Ecco la nota stampa
La procedura interna avviata nel novembre 2016 dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della Regione al fine di acquisire e valutare alcuni fatti segnalati da un dipendente dell’Ente relativi a potenziali irregolarità riscontrate dallo stesso nello svolgimento delle sue mansioni è oggetto di un’interrogazione presentata da Galeazzo Bignami (Fi). Le prime segnalazioni del dipendente ai responsabili competenti – riporta il consigliere – risalirebbero al 2012 e la loro reiterazione avrebbe portato nel 2014 il Responsabile dell’anticorruzione regionale all’avvio della procedura. Le segnalazioni si riferirebbero alle attività di controllo relative ai fondi erogati in applicazione della legge regionale 28/98 “Promozione dei servizi di sviluppo al sistema agroalimentare” per le annualità dal 2006 in poi.
I criteri applicativi della norma regionale – evidenzia il capogruppo – stabiliscono che i controlli siano effettuati sul 10 per cento dei progetti oggetto di contributi concessi. Tali controlli, però – scrive Bignami – non risulterebbero, per la quasi totalità, ancora conclusi. Il dipendente, inoltre – sottolinea il forzista – nonostante la disponibilità manifestata a fornire ulteriori elementi probatori a sostegno delle sue segnalazioni, non solo non sarebbe ancora stato convocato dal Responsabile regionale dell’anticorruzione, ma, addirittura, nel giugno 2016 sarebbe stato trasferito, su disposizione del direttore generale del servizio Agricoltura, per non meglio precisate “esigenze organizzative”, dal servizio “Innovazione, qualità, promozione e internazionalizzazione del sistema agroalimentare”, dove lavorava da vent’anni, al servizio “Fitosanitario”.
Da qui l’iniziativa di Bignami, che chiede alla Giunta “se corrisponda al vero che non si sono ancora conclusi i controlli in questione, nel caso di risposta affermativa per quali motivi, a quali annualità si riferiscano quelli in corso e a quali annualità quelli conclusi”. Domanda, inoltre, al governo regionale “a quale punto sia la procedura di verifica avviata dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza e se non si ritenga eccessivo il tempo intercorso fra le prime segnalazioni del dipendente riguardanti le presunte irregolarità e l’avvio della procedura”. Infine, chiede all’esecutivo regionale “se non ritenga che, in merito alla vicenda, sia stato disatteso l’obiettivo primario della procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità, nota come ‘whistleblowing’, che, anche alla luce della recente riforma legislativa, avrebbe lo scopo di rafforzare, in chiave anticorruzione, la tutela del dipendente che segnala presunti illeciti”.