Quando siamo fermi in fila sulla Canaletto sono tanti i pensieri che affollano la mente. Ci distraiamo con la musica, diamo un’occhiata al cellulare. Ma c’è chi invece immagina un romanzo, un romanzo che ha talmente tanto successo da diventare il più venduto tra quelli italiani in ebook. E’ “Matrimonio di convenienza”, romanzo d’amore irriverente e avventure divertenti del genere chick lit che ha scalato i vertici delle classifiche sotto la firma di Felicia Kingsley, nom de plume dell’architetta carpigiana Serena Artioli. Si occupa della ricostruzione post sisma.
L’intervista a Felicia Kingsley
Da cosa nasce la tua passione per questo genere di romanzi?
Nasce dai libri che avevo in casa, ho sempre letto molto e ho fatto il salto, da ragazzina, dai romanzi della collana Le Ragazzine o Il battello a vapore a Rosamunde Pilcher.
Hai frequentato le biblioteche della Bassa? Che ne pensi?
Le ho frequentate molto, sono state partner fondamentali per i miei studi. E devo dire che la qualità delle biblioteche è migliorata tantissimo nella Bassa da quando è arrivato il prestito interbibliotecario: le biblioteche del territorio si sono organizzate bene tra di loro, così anche in piccoli comuni come San Possidonio o Soliera si ha a disposizione vasta scelta. Altra novità intelligente è l’archivio on line che si può consultare da casa.
Che scuola hai fatto?
Il liceo scientifico. Ho sempre letto molto, ho sperimentato un po’ di tutto, ho avuto il periodo “rosa”, il periodo di “gialli” e quello dei thriller con Patricia Cornwell e Ken Follett di cui adoro il modo di narrare in contesti lontani a livello storico. Senza dimenticare i classici come Dickens, Bronte e Jane Austen. Leggevo tanto all’epoca della scuola, non facevo sport.
E perché hai studiato Architettura e non Lettere?
Perché cercavo una professione, qualcosa di cui vivere e che mi piacesse allo stesso tempo. Ma la lettura è rimasta come passione, non ho mai abbandonato.
Come hai vissuto i giorni del terremoto del 2012?
Mi ero appena laureata e stavo studiando per l’esame di stato per abilitazione alla pratica di architetto. Mentre ero sui libri è arrivata la prima scossa del 20 maggio: tremava tutto, ho avuto paura. Peggio il 29: stavo preparando il caffè per studiare e sono scappata in strada. Casa nostra ha avuto danni e siamo stati sfollati.
Poi hai affrontato la ricostruzione post sisma in prima linea, da architetto.
Iniziare a lavorare in un contesto del genere ti fa partire in quarta: non ci sono tempi morti, non si contempla il muro. Ancora oggi l’emergenza rimane, la ricostruzione non è finita finché l’ultima persona non è tornata in casa sua. Quello che è accaduto mi ha improntato su un modo di lavorare collegato a tempi stretti e a ritmo chiuso. Se si parla di far tornare persone nelle proprie case, bisogna fare in fretta e bene. Anche io avevo avuto danni, capivo i disagi.
Come mai non hai scritto un romanzo sul terremoto?
Un clima come quello ti dà modo di confrontarti con un vissuto da terremotato. Oguno ha il suo sisma, ognuno ha il suo terremoto e sono storie tutte diverse. Ma la scrittura per me è evasione e fantasia pura, distacco dalla quotidianità.
Come sei arrivata al successo?
Ho sempre scritto per me, per dar sfogo alla mia fantasia. Poi ho scoperto il self publishing e ho detto: “Perché no?”. Il mio libro, “Matrimonio di convenienza”, messo on line a giugno 2016 ha venduto moltissimo su Amazon, una casa editrice importante – la Newton Compton – lo ha notato e ad aprile 2017 lo ha pubblicato con qualche modifica come ebook e su carta. Alla fine del 2017 era arrivato ad essere il libro italiano più venduto in ebook.
Come hai festeggato?
Niente festeggiamento da giubileo, l’ho detto agli amici e poi sono andata avanti, ma non sono tipa da godermi il successo, è un riconoscimento enorme e bellissimo, ma non voglio fermarmi.
Quando hai capito che stava arrivando la svolta?
Quando mi è arrivata la proposta della casa editrice. E quando hanno iniziato a contattarmi persone che leggevano il mio libro. Poi ovviamente vedevo le classifiche e capivo come stava andando.
Come nasce il romanzo?
Il grosso delle mie idee nasce guidando, non davanti a un computer. Mentre aspetto di prendere ponte dell’Uccellino, quando non è chiuso per le piogge, o ponte Motta… mentre sono lì mi ripeto le cose, me le registro in testa. E le buche nelle strade della Bassa… danno un’utile scossa alle cellule cerebrali!
“Matrimonio di convenienza” ha una struttura semplice, la dinamica è amore-odio e due contesti sociali completemente diversi, e la differenza fondamentale di altri libri è che è lei che ha i soldi, il matrimonio di convenienza è quello del duca inglese che rischia la bancarotta..
Forse nel tuo romanzo un po’ di Bassa si trova nella nebbia inglese?
La nebbia accomuna le due zone, si. Per la nebbia ho sentimenti contrastanti: in estate sento la mancanza di quell’aura poetica a raso terra, il fascino della campagna. Poi ce l’hai per tutto l’inverno e a febbraio non ce la fai più, vuoi vedere i colori. Ma la nebbia fa parte del nostro, come le zanzare e le cocomere.
In “Matrimonio di convenienza” tracci con particolare efficacia vizi e virtù della nobiltà britannica
Ho studiato molto usanze, cerimonie e calendari sociali, è stata molto divertente la fase di preparazione per il romanzo. Ho scoperto la differenza fra titoli ereditari e titoli a vita, è un sistema molto complesso quello della Peerage, la Paria brittanica.
Ambientare un romanzo qui?
Se scegliessi di ambientare un romanzo in Italia lo farei in un periodo storico non contemporaneo, Rinascimento o magari l’Ottocento
Il prossimo libro?
E’ pronto. Esce in primavera.
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