La chiusura entro il 2022 delle Fonderie Cooperative Riunite, la cui sede è a Modena, quartiere Madonnina, in ragione di emissioni inquinanti, ed il contemporaneo spostamento ad altro territorio del modenese, è circostanza progettuale che sta allarmando le Amministrazioni di altri Comuni, le quali vedono il loro territorio in predicato ad ospitarne sede. Nei giorni scorsi la notizia che una zona già industrializzata sulla nonantolana, tra Torrazzi e Navicello, sarebbe stata chiamata in causa per il progetto, ha dilatato l’inquietudine di cittadini e autorità. L’Amministrazione di Nonantola, in persona della sindaca Federica
Nannetti, è intervenuta ora con posizione netta: “Risolvere un problema a Modena non deve significare crearne uno a Nonantola o in altri Comuni”.
L’Amministrazione lamenta non essere stata informata e, nel farlo, stigmatizza lo sviluppo della vicenda: “Apprendiamo dalla stampa che il progetto del trasferimento a Navicello delle Fonderie Cooperative Riunite sta andando avanti. Siamo preoccupati e chiediamo che questa soluzione venga discussa in Consiglio Comunale a Modena, ma anche con i comuni della cintura che saranno impattati dal progetto. Non abbiamo dubbi sulla correttezza dei dati diffusi da Arpae (ndr: Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) sulla non pericolosità delle emissioni, tuttavia segnaliamo che la collocazione a Navicello pone il sito sottovento rispetto al termovalorizzatore, con ulteriore incremento degli inquinanti verso Campazzo e Nonantola”.
L’amministrazione contesta, inoltre, la valutazione di impatto delle emissioni poiché risulta essere stata calcolata solo sulle fonderie: “Sia fatta sul dato complessivo del flusso emissivo, invece, che solitamente impatta sul nostro Comune. Già oggi, fra termovalorizzatore, zona artigianale di Villavara e quella di Gazzate, non mancano situazioni critiche, segnalate anche dai residenti di Campazzo. L’aggiunta di un nuovo sito produttivo ci preoccupa e per questo vorremmo essere ascoltati e coinvolti da subito nella discussione di questo progetto. Risolvere un problema a Modena non deve significare crearne uno a Nonantola o in altro Comune”.