Pienone giovedì 18 gennaio all’assemblea convocata da alcuni soci di Popolare San Felice preoccupati dalla situazione dell’istituto di credito dopo la notizia di almeno 10 milioni di euro di perdite e il cambio dei vertici aziendali: il presidente, due consiglieri e un componente del collegio sindacale. Un’assemblea così partecipata della banca , peraltro indetta in manera privata e non istituzionale, non si era mai vista: ben 273 persone, delle quali 90% soci hanno risposto all’appello degli organizzatori.
Sono dipendenti, imprenditori, avvocati, bancari, negozianti, pensionati, casalinghe, residenti soprattutto a San Felice, Finale Emilia, Camposanto e Mirandola e tutti preoccupati per le sorti di Popolare San Felice. Vogliono far sentire la loro voce e contare di più nelle decisioni dell’istituto. “Abbiamo chiesto questo incontro – spiega Davide Baraldi, commerciante di San Felice e tra gli organizzatori dell’assemblea – perché vogliamo capire dove sta andando la banca visto la carenza di informazioni in merito agli ultimi avvenimenti quali i cambi dei vertici (una sostituzione che i soci hanno saputo a cosa fatta), la perdita di 10 milioni, la difficioltà di vendere le azioni, la mancanza di dividendi. Vogliamo essere coinvolti nelle decisioni, per questo cercheremo di costituire un’associazione per formare una lista e presentare un nostro candidato in vista delle elezioni consiliari di fine aprile”.
Una preoccupazione molto sentita quella dei soci riuniti in assemblea, perché come spiega nel suo intervento Gabriele Bergamini, ex funzionario di SanFelice Banca, “un ribaltone come quello di qualche mese fa non si era mai visto negli ultimi 50 anni”. Per Bergamini “i soci sono preoccupati e ne hanno tutte le ragioni. Dal 2007 sono aumentate le posizioni apicali dell’istituto, con stipendi a livello delle banche nazionali. Dai bilanci, infatti, emerge che il compenso lordo della governance è di 2 milioni di euro, il direttore generale percepisce 1 milione e 34mila euro. L’amministratore delegato di Bper ne percepisce 984mila. Noi crediamo che gli stipendi degli amministratori devono essere connaturati ai risultati ottenuti. Preoccupano i compensi dei vertici, ma anche il “ribaltone” degli organi sociali, la mancanza di dividendi (distribuiti solo fino al 2014), l’aumento delle perdite, la situazione delle azioni”.
Proprio una risparmiatrice rivela nel corso della assemblea come abbia cercato di vendere alcune azioni ad un valore nominale di 25 euro, meno della metà del valore alle quali le aveva acquistate, ma nessuno le abbia acquistate. Un caso isolato? “Avevamo comprato le azioni perché era un investimento relativamente sicuro e che dava un dividendo costante – spiega un altro socio risparmiatore-, oggi non sappiamo quanto vale un’azione, nessuno le vuole acquistare. Eppure i soci sono i primi investitori della banca, il patrimonio è composto dai soldi dei 5200 soci della banca che non vogliono remare contro l’istituto ma sono preoccupati dalle ultime vicende”.
Presenti all’assemblea alcuni componenti del nuovo direttivo, tra cui il nuovo presidente Flavio Zanini, subentrato a Pier Luigi Grana. L’intervento di Zanini non era previsto, ma alla fine viste le domande del pubblico decide di parlare e nel cercare di rassicurare i soci spiega: “Ho accettato l’incarico per l’interesse del territorio. La banca ha qualche criticità e stiamo vedendo cosa fare, ma ha anche liquidità e redditività. I deteriorati sono effetto della crisi economica generale che ha coinvolto anche altri istituti di credito”. Gli organizzatori della serata apprezzano che Zanini abbia risposto ad alcune domande ma chiedono un segno di discontinuità e che accetti un amministratore proposto dall’assemblea.
Una richiesta sostenuta a gran voce dai 273 soci presenti, molti dei quali a fine serata chiedono il modulo per poter aderire, dar vita all’associazione al più presto e trovare candidati adeguati in vista del rinnovo del consiglio di aprile. Già da oggi, venerdì 19 gennaio, chi è interessato può portare il modulo compilato presso il negozio di caccia e pesca di Baraldi, in centro a San Felice, a pochi passi dalla sede della banca.
Nel video, parla una risparmiatrice e il presidente della banca replica