Pronto Soccorso dell’ospedale di Mirandola nell’occho del ciclone dopo che un bambino con la febbre a 40 è stato fatto aspettare per ore su una sedia ed è stato reso noto che due medici hanno lasciato la struttura e non sono ancora stati sostituiti.
Prende la parola l’Ausl, che spiega in un nota
Il giovane paziente preso in cura il 12/01, come stabilito dal protocollo assistenziale medico-infermieristico, è stato collocato nell’area ambulatoriale pediatrica al piano terra del padiglione Scarlini – ambiente confortevole e idoneo alla tranquillità dei piccoli pazienti -, in parte scoperto per favorire la defervescenza della febbre e attentamente monitorato dagli operatori sanitari. Qui è presente anche un locale adibito a OBI per i bambini, il cui utilizzo non è stato necessario per ragioni cliniche, non certo organizzative.
Sono pertanto pretestuose le considerazioni dei consiglieri Platis e Neri circa la carenza di posti di osservazione breve intensiva e l’affermazione che letti, barelle e sedie a rotelle fossero già impegnati.
In merito a quanto dichiarato su attrezzature e personale l’Azienda non ha MAI cambiato versione, sono semmai i due consiglieri a non aver ascoltato – o ancor peggio compreso – gli investimenti in programma: sia nel Consiglio dell’UCMAN del 21 dicembre che nel Consiglio Comunale di Mirandola del 27 dicembre l’Ausl ha confermato l’acquisto, già finanziato, dell’ecografo per l’ambulatorio di PS Ostetrico dell’UO di Ostetricia (e NON, come erroneamente riportato, per il Pronto soccorso generale, che ha una dotazione perfettamente adeguata e di recente acquisizione). I tempi di messa in funzione, di circa 3 mesi, dipendono dall’espletamento della gara di area vasta in corso.
Allo stesso modo confermato e già in vigore presso il reparto di Ostetricia-Ginecologia il doppio turno con 2 ostetriche h24 – mentre nessun cambiamento era previsto sul personale infermieristico del reparto -, attiva già da ora anche la guardia pediatrica-neonatologica h24. Il personale di Anestesia e di Ostetricia e Ginecologia di Carpi-Mirandola sarà adeguato alle esigenze di turnazione. Il tutto, in risposta a quanto richiesto dal protocollo ministeriale per la concessione della deroga al mantenimento dei Punti nascita con meno di 500 parti.
Altrettanto confuso e fuori posto è, infine, il riferimento a due medici in meno Pronto soccorso in quanto il turnover del personale non influisce in alcun modo sull’assistenza prestata ai pazienti: i turni sono stati addirittura rafforzati per far fronte all’aumento di accessi dovuto al picco influenzale. La sostituzione dei medici non è una “chimera” ma è già programmata e dal 22 gennaio prossimo a completamento del triage ci sarà anche l’infermiere h24.