All’inizio del 2018 l’Avis provinciale di Modena fa il punto sui risultati raggiunti nell’anno da poco concluso. Il numero di donatori ha registrato un incremento di 553 unità passando dai 29.570 del 2016 a 30.123 del 2017, confermandosi il più alto in Emilia Romagna. Il risultato è determinato da un ingresso di 2.974 nuovi soci, pari al 9,8% del totale, ed una uscita di 2.421 donatori pari all’ 8%. Ad un risultato comunque positivo, indice della buona “attrattività” dell’associazione, fa fronte un numero cospicuo di dimissioni che, al di là del calo fisiologico dovuto a età o salute, dovrà essere valutato per non disperdere il patrimonio fondamentale delle persone che donano.
Sul versante delle donazioni, il dato complessivo della raccolta fa registrare una flessione minima passando dalle 52.158 del 2016 alle 52.051 del 2017 (- 107 pari allo 0,21%). Il risultato è dovuto ad un forte incremento delle donazioni di sangue intero, che sono passate dalle 33.282 del 2016 alle 34.148 del 2017 (+ 866 pari al 2,6%), a cui corrisponde però un calo delle aferesi (plasma e piastrine), passate dalle 18.876 del 2016 alle 17.903 del 2017, con un – 973 pari al 5,15%. Se l’ aumento della raccolta di sangue intero è frutto anche di alcune situazioni straordinarie a cui i donatori hanno risposto prontamente (400 sacche in più richieste per il concerto di Vasco Rossi, 200 sacche inviate nel Lazio colpito dalla Chicungunja), la flessione delle aferesi sembra dovuta alle nuove disposizioni normative che prevedono di raccogliere una maggior quantità di plasma, 700 ml invece di 600, per ogni singolo prelievo. Questo comporta un tempo più lungo per la seduta di prelievo (circa 1 ora), elemento che ha sollevato qualche perplessità da parte dei donatori. “E’ un problema questo – dichiara il presidente dell’ Avis provinciale Cristiano Terenziani – condiviso anche a livello regionale e nazionale e ci auguriamo che le autorità sanitarie lo pongano al centro di una attenta riflessione. Da parte nostra nel corso del 2018 non mancheremo di sensibilizzare alla donazione del plasma ribadendo che questa importante componente del sangue ed i suoi derivati costituiscono un elemento fondamentale per la cura di alcune patologie alla pari del sangue, così come le donazioni di piastrine, di cui c’è sempre maggiore richiesta. ”
Grazie alla generosità dei donatori, il Servizio Trasfusionale del Policlinico ha potuto quindi fare puntualmente fronte alle richieste di sangue delle strutture sanitarie della nostra provincia anche nel periodo estivo, e ha potuto mettere a disposizione delle realtà carenti oltre 3.500 unità di emazie ed inviare oltre 200 unità di sangue aggiuntiva nel Lazio. “ Occorre poi ricordare – dichiara il direttore del Servizio dr. Giovanni Ceccherelli – che grazie alle unità di sangue messe a disposizione da Modena al Centro Regionale Sangue di Bologna vengono curati i talassemici di Ferrara, a cui vengono destinate unità di sangue sottoposte ad una particolare preparazione . Anche da parte del Centro Trasfusionale rivolgo un appello ai donatori perché non abbandonino la plasmaferesi e invito poi chi non può donare sangue a scegliere la donazione del plasma, della quale tutti i giorni tocchiamo con mano l’ importanza”.