Lorena Covezzi replica alla lettera delle 4 vittime dei pedofili della Bassa. Parla la mamma di Massa Finalese cui vennero tolti tutti i figli, e che fuggì in Francia per dare alla luce un quinto che sfuggisse al destino. Dopo anni venne dichiarata innocente, e da allora non ha mai smesso di cercare un contatto con i suoi bambini, nel frattempo cresciuti altrove.
Ora il caso giudiziario che mise alla sbarra tante persone accusandole di pedofilia è tornato in auge grazie a una inchiesta giornalistica di Repubblica che ha riaperto il dibattito.Sono intervenuti a dire la loro anche 4 dei 16 bambini che vennero portati via dalle famiglie, 4 vittime oggi adulte che hanno confermato tutti gli abusi subiti all’epoca e che hanno chiesto di fare tacere “il circo mediatico” in cui aguzzini e vittime pare si scambino di posto.
LEGGI ANCHE Pedofili della Bassa, la lettera di 4 vittime: “Noi davvero abusati, ringraziamo chi ci ha salvato”
Ora a quella lettera arriva la replica di Lorena Covezzi, ancora oggi attivissima per far riaprire il caso anche in Tribunale. Lo fa con una missiva fatta avere ai giornali. Eccola.
Carissimi “figli”,
non so chi siete, non so da dove venite, non so dove siete diretti, non so chi vi ha cresciuti, non so come siete stati trattati per lunghi anni dagli operatori sociali, non rimane traccia del loro operato, né per me, né per le autorità, ma vi chiamo “figli”.
Sono Lorena Morselli di Mssa Finalese, la ormai nota “mamma dei 4 fratellini”. Vi chiamo figli, perché, anche se non siete i miei figli, vi ho sempre portati nel cuore con affetto, stima, rispetto. Mai da nessuna parte sta scritto che io e Delfino abbiamo pronunciato la parola “bugiardi”, o “non vi crediamo”; mai abbiamo puntato il dito contro di voi. Comunque, da 20 anni, quando parlo della vicenda della Bassa Modenese, – parlo di 16 bambini, – di tante famiglie distrutte, -di una scia di sangue tracciata da padri, madri, nonni, don Giorgio, deceduti in nome…
Nessuno sa in nome di chi o di che cosa, -di 5 processi penali, alcuni terminati con condanne, altri con assoluzioni, senza contare le archiviazioni e le procedure minorili, – di fratellini separati, senza ragione, perché quando ogni operatore da risposte diverse, le ragioni non esistono. Ho sempre parlato di voi, senza il pensiero di accusarvi; per voi solo parole di incoraggiamento e di comprensione. E’ tutto. Colgo l’ occasione di questo “dibattito aperto” per rinnovare l’ affetto, la stima e per formulare gli auguri di ogni bene, pace con voi e con tutti, successo, riuscita oggi, domani, sempre.Lorena Morselli
Salernes, 30/01/2018