E’ un classico di ogni campagna elettorale, un atto di maleducazione che a ruota colpisce tutti i partiti in tanti comuni e frazioni, perché c’è sempre qualcuno che stacca o strappa i manifesti elettorali affissi sugli appositi spazi pubblici. Basta guardarsi attorno per confermarlo, anche in questa tornata elettorale in cui gli spazi per le affissioni sono spesso vuoti, dal momento che le campagne elettorali prediligono altri canali.
Nei giorni scorsi, un episodio è stato denunciato dal sindaco di Medolla, Filippo Molinari, che ha scritto questo messaggio sulla sua pagina Facebook.
“Volevo comunicare al/alla buontempone/a o ai/alle buontemponi/e che si sono “divertiti” a staccare i manifesti di Teto Vaccari e del PD dai tabelloni elettorali che la piazza del municipio è dotata di telecamere, per cui sarà/saranno denunciato/a/i/e alle autorità competenti”.
Dopo che il blitz è stato denunciato dal sindaco sui social, hanno denunciato il medesimo trattamento a Medolla altri partiti come il Movimento 5 Stelle. A Casoni di Finale Emilia, invece, a lamentare i manifesti strappati è la Lega.
Staccare o strappare manifesti elettorali è in effetti un illecito, come prevede l’articolo 8 della legge n. 212 del 1956 (“norme sulla propaganda elettorale”): “Chiunque sottrae o distrugge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale previsti dall’articolo 1, destinati all’affissione o alla diffusione o ne impedisce l’affissione o la diffusione ovvero stacca, lacera o rende comunque illeggibili quelli già affissi negli spazi riservati alla propaganda elettorale a norma della presente legge, o, non avendone titolo, affigge stampati, giornali murali od altri o manifesti negli spazi suddetti (…) è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103 a euro 1.032”. Insomma, una “bravata” che può cosare cara.