Matrimoni litigiosi fino alla fine. È questa la tendenza nelle cause di annullamento dei matrimoni religiosi. La durata media delle cause si attesta, infatti, intorno ai 400 giorni. Lo dicono i dati del nostro Tribunale Ecclesiastico regionale emiliano presentati mercoledì 21 febbraio in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario.
“Questo – ha spiegato il vicario giudiziale don Sergio Casini – ci porta a considerare come assai spesso la litigiosità delle parti renda difficile individuare la verità con la dovuta celerità. La questione del conflitto fra i coniugi, che si prolunga anche durante il processo per accertare l’eventuale nullità del matrimonio, evidenzia che l’elaborazione del fallimento del proprio matrimonio non è impresa facile e a volte nemmeno la sentenza, con il suo contributo di verità, sortisce effetti pacificanti”.
Nel 2017 il Tribunale Ecclesiastico, che ha sede a Modena e che copre un vasto territorio avendo competenza sulle diocesi di Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Parma, Fidenza e Piacenza-Bobbio, ha trattato 238 cause. Di queste 110 si sono concluse con sentenza (109 le nozze annullate) contro le 93 dell’anno precedente, 125 sono pendenti e 3 sono state abbandonate o sospese.
“Si rileva – afferma don Casini – una sostanziale stabilizzazione del numero di cause introdotte, negli ultimi cinque o sei anni. La variazione più rilevante è rispetto al primo decennio del nuovo millennio: in questo secondo decennio le cause si sono sostanzialmente dimezzate: da circa 200 a circa 100 sentenziate ogni anno”.
“I principali motivi di nullità – sottolinea ancora don Casini – restano quelli relativi alla simulazione del consenso, il rifiuto della prole e dell’indissolubilità del matrimonio, e quelli relativi all’incapacità di emettere un valido consenso. Come sempre i dati numerici ci indicano che per ogni singola causa la nullità può essere invocata anche per più di una causa e a ciascuno si deve dare risposta”. Nel 2017 il difetto della discrezione di giudizio, ovvero l’incapacità nel comprendere i valori del matrimonio cristiano, è stato richiesto 56 volte, l’incapacità psichica dell’assunzione degli oneri 54 e l’esclusione della prole, ovvero la precisa volontà di non mettere al mondo figli, 51 volte.
Il Tribunale modenese tratta unicamente le cause di nullità del matrimonio, nel primo grado di giudizio, l’appello, nei casi in cui risulta necessario, si svolge invece a Bologna, presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Flaminio, o rivolgendosi direttamente alla Rota Romana.
L’Albo degli avvocati presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Emiliano comprende 33 professionisti; molti di loro sono anche avvocati rotali, possono quindi patrocinare in tutti i tribunali della Chiesa. Per un accordo sottoscritto ormai da tempo, gli avvocati del tribunale di Modena possono patrocinare presso quello di Bologna e viceversa. L’onorario dell’avvocato va da un minimo di 1.575 ad un massimo di 2.992 euro. Il contributo al costo del procedimento, per l’attore della causa presso il Tribunale, è di € 525. Il costo è stabilito dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Questo significa che, in realtà, i costi complessivi di qualunque processo di nullità, per quel che riguarda l’attività dei Tribunali di prima istanza come il nostro o di prima istanza e di appello come quello di Bologna, sono per la gran parte, forse addirittura i nove decimi, in carico alla Chiesa.
A chi è in situazione di bisogno o di particolare disagio economico, si arriva a garantire anche la completa esenzione da qualunque spesa. “Accade assai più spesso di quanto non si creda”, conclude don Casini.