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Perseguita la ex e pretende che metta su Facebook le foto del loro finto amore

da | Feb 3, 2018 | Altri Comuni | 0 commenti

I Carabinieri della Stazione di Sant’Agata Bolognese hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale in carcere nei confronti di un trentaquattrenne italiano, indagato per maltrattamenti e atti persecutori.
Il provvedimento, firmato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna, nasce da un’indagine dei Carabinieri, avviata subito dopo la denuncia di una ragazza madre, distrutta psicologicamente e stremata dalle continue minacce e persecuzioni del compagno, sfavorevole a mettere fine a una relazione sentimentale di fatto inesistente.

Oltre alla donna, a pagare le spese della follia del trentaquattrenne, sono stati anche i tre figli minorenni che in qualche occasione hanno assistito agli atteggiamenti del padre, come accaduto a novembre quando una pattuglia dei Carabinieri fu inviata a casa della coppia per interrompere l’ennesima lite domestica. Nell’occasione, l’uomo aveva preso a testate lo spigolo del letto e si era spaccato la fronte. A quel punto la ragazza decideva di interrompere la relazione, ma non il compagno che per riallacciare i rapporti le aveva fatto trovare a casa un mazzo di rose rosse, con la pretesa di fotografarle e pubblicarle sui social network per mostrare a tutti che avevano fatto pace.

Ma anche in quella circostanza, vistosi respinto, il soggetto dava in escandescenza spaccandosi nuovamente la testa contro gli spigoli dei mobili. Da ultimo, gli atteggiamenti del trentaquattrenne erano trascesi in violenze fisiche, come quella volta, quando, dopo l’ennesima discussione, aveva tentato di scusarsi con la compagna con un abbraccio talmente forte che l’aveva quasi strangolata, procurandole un “trauma cervicale” guaribile in sette giorni, come diagnosticato dai sanitari del 118 che l’avevano medicata il giorno dopo. La storia non ha un lieto fine, ma grazie all’intervento dell’Autorità Giudiziaria, il trentaquattrenne è stato arrestato dai Carabinieri e rinchiuso in carcere, mentre la donna e i suoi tre figli hanno evitato un epilogo peggiore trasferendosi altrove.

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