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Polizia sotto organico a Mirandola, è polemica tra i candidati alle elezioni

da | Feb 2, 2018 | Elezioni | 0 commenti

Il primo tema caldo di queste elezioni politiche nella Bassa, che vede – caso raro – praticamente tutti i partiti candidare politici del territorio senza paracadutare nessuno da fuori, è la sicurezza. In particolare,lo stato in cui versa il Commissariato di Polizia di Mirandola, sotto organico e poco valorizzato i cui agenti hanno lanciato l’allarme: “Mentre mafia e ndrangheta fanno affari nella Bassa – hanno scritto i poliziotti del Siulp in una lettera aperta – noi non risuciamo a investigare bene come vorremmo”.

Il primo a prendere la parola per commentare la situazione è Vittorio Ferraresi, deputato uscente e ricandidato del Movimento 5 Stelle

Ferraresi (M5S): garantire sicurezza significa prevenire reati e investire in Forze dell’Ordine

Come raccontano i recenti fatti di cronaca, la nostra terra è sempre più preda di camorra e ‘ndrangheta. E sempre più abbandonata a sé stessa. Il grido d’allarme lanciato dai poliziotti del sindacato Siulp è la conferma di quanto da tempo sosteniamo. La grande criminalità organizzata che ad oggi in Emilia la fa da padrona non può essere contrastata con mezzi e risorse già sottorganico per l’ordinaria amministrazione. Emblematico è lo stato in cui oggi versa il Commissariato di Mirandola, con sole 28 unità che presto diventeranno 26 a causa dei pensionamenti. Troppo pochi anche solo per adempiere adeguatamente al controllo del territorio. In campagna elettorale tutti a promettere sicurezza e tutele per i cittadini.

Ma dov’erano destra e sinistra in questi anni? Anni in cui la mafia si è infiltrata in appalti, amministrazioni e, addirittura, nella ricostruzione post terremoto. Chi ha permesso questo scempio della nostra terra è chi ha governato fino ad oggi tagliando sul numero di agenti e sui finanziamenti alle Forze dell’Ordine e ignorando completamente le preoccupazioni denunciate dai sindacati, nonché le diverse interrogazioni presentate dal Movimento 5 Stelle sulla questione.
Un’altra legislatura del genere porterebbe questa situazione, già gravissima, a degenerare. Come sottolinea il comunicato del Siulp, se quello che sta uscendo dall’inchiesta Aemilia non viene adeguatamente considerato, nel giro di alcuni anni l’espansione sarebbe tale da poter minare le fondamenta dell’economia locale. Una delle principali del Paese.

La nostra intenzione, una volta al governo, è diametralmente opposta. Il MoVimento 5 Stelle si impegna a portare avanti un piano assunzioni serio di almeno 10.000 unità nelle Forze dell’Ordine, a fornire gli strumenti adeguati per combattere la criminalità in tutte le sue forme e a mettere chi lavora per garantire la giustizia in questo Paese nelle condizioni di poterlo fare al meglio. Difesa dei cittadini, custodia dell’ordine pubblico, sorveglianza dei quartieri e delle periferie, certezza della pena, possono essere garantiti solo ridando dignità ai nostri agenti.

Per il partito democratico interviene Stefano Vaccari, senatore uscente candidato stavolta alla Camera

Polizia Mirandola, Vaccari “Ferraresi se ne accorge solo ora”

Nota del senatore Pd Stefano Vaccari, componente della Commissione Antimafia

“Della situazione complessa del Commissariato di Mirandola io e i colleghi modenesi del Pd ci siamo già occupati più volte in questi anni, al di fuori della campagna elettorale, facendoci portavoce a Roma delle istanze del territorio. Fa piacere che anche Ferraresi, che pure è stato in Parlamento negli ultimi cinque anni, se ne accorga ora dopo un comunicato di denuncia del sindacato Siulp. Quello che dispiace è che continui a sbagliare mira sparando a caso sul legame tra chi ha amministrato e la presenza dell’Ndrangheta nel nostro territorio e la carenza di organici delle Forze dell’ordine. L’inchiesta Aemilia sta a testimoniare che le mafie si possono sconfiggere grazie non solo ai numeri, ma anche alle capacità e al coordinamento delle Forze dell’ordine con la magistratura e la Dda di Bologna. I numeri, naturalmente, sono un problema, ma, a differenza di quanto successo in passato con tagli a uomini e risorse, i Governo guidati dal Partito democratico, in questi cinque anni, hanno affrontato, per la prima volta, il tema sicurezza con determinazione, finalmente invertendo la tendenza. Sono state effettuate 5.500 assunzioni straordinarie nelle Forze dell’ordine, investimenti per 7 miliardi di euro, è stato rinnovato il contratto del comparto che ha comportato un aumento medio di 120 euro al mese a cui si sono aggiungi circa 500 euro di arretrati. Sono previste, inoltre, 5.500 assunzioni nella Giustizia (di cui 2mila persone già assunte entro il 2017). Questi sono fatti non parole: da cui naturalmente partiamo per migliorare ancora. Come sempre, assicuro il prosieguo del mio impegno per i presidi del nostro territorio”.

Dal centrodestra ecco Emanule Cestari, assessore leghista a Bondeno che corre per la Camera

Emanuele Cestari: “Mafie e organici di polizia, il Pd non ha fatto che danni”

“Benarrivati a Pd e grillini sul tema sicurezza. Solo ora scoprono che anche nella Bassa è un problema e che gli agenti non bastano a contrastare fenomeni le criminalità. Che miracoli fa la campagna elettorale!  Ma se Il Movimento 5 Stelle si sveglia solo ora, con le dichiarazioni sballate di Vittorio Ferraresi che mescola le carenze dell’organico all’aspetto politico della lotta alla mafia, ancor peggio è il Pd che ha governato per anni il Paese, La Regione, la Provincia e i Comuni e sostiene di aver risolto una situazione che invece è allo sfascio”. Interviene così Emanuele Cestari, candidato per il centrodestra al collegio uninominale di Cento, e assessore al Bilancio di Bondeno con deleghe alla Sicurezza, sulla questione degli organici di Polizia in carenza di uomini e dei fenomeni di infiltrazione mafiosa.

“Incredibile che il senatore Vaccari voglia far credere che il governo guidato dal suo partito abbia risolto il problema degli organici di polizia quando lo stesso ministero dell’Interno, lo scorso agosto, in una risposta scritta ad una interrogazione presentata dalla Lega ammetteva che  in provincia di Modena  mancano 160 uomini per il presidio del territorio”, continua Cestari. “Quando il Viminale espose i numeri, cioè 1297 unità impiegate nel modenese tra Polizia di Stato, Carabinieri e Gdf a fronte di una previsione tabellare di 1.457 unità, nessuno del Pd intervenne per sottolineare la drammaticità di una situazione, con pochi  uomini a disposizione”.

Ma “ancor più incredibile è che il senatore Vaccari si faccia vanto dell’operato del centrosinistra a livello nazionale sul tema, quando proprio il Pd ha affossato ogni tentativo della Lega di migliorare le leggi in materia di sicurezza”, insiste Cestari “da quella della legittima difesa, alla proposta di legge Molteni per cancellare gli sconti di pena, passata alla Camera ma poi non calendarizzata al Senato”.

Sulla questione della infiltrazioni mafiose “lasciare completamente sulle spalle delle forze dell’ordine l’onere di contrastare un fenomeno che passa anche attraverso il lassismo politico, è altrettanto grave”, continua il candidato del centrodestra. “E ricordiamo che sulla presenza delle mafie nel territorio, la sinistra al governo locale ha sempre parlato a vuoto, istituendo osservatori, studi, ricerche e convegni che non hanno protetto minimamente la nostra economia dalle infiltrazioni. Come il processo Aemilia sta dimostrando”.

E’ quasi divertente constatare come “sulla questione più cara ai cittadini, la sicurezza appunto, sotto elezioni tutti i movimenti cercano di scimmiottare la Lega, unica forza che da sempre cerca di agire concretamente con proposte e atti pratici. E che fino a ieri era tacciata di populismo. Quelli del Pd e dei 5 Stelle sono tentativi e promesse inutili: i cittadini non si fanno condondere” conclude Cestari.

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