Dal 2 gennaio 2019 scende da 59 a 30 (quindici nel modenese) il numero dei comuni all’interno del cratere. Lo ha annunciato martedì 20 febbraio Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e commissario straordinario per la ricostruzione, nel corso di una conferenza stampa a Bologna insieme all’assessora alle attività produttive Palma Costi.
Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sulla ricostruzione alla luce di alcune novità degli ultimi giorni. La più significativa riguarda lo stanziamento da parte del Governo, nell’ultima legge di stabilità, di 350 milioni di euro per la ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni storici e architettonici.
“È uno dei temi importanti – ha spiegato Palma Costi – perché la ricostruzione privata sta procedendo, mentre il piano delle opere pubbliche andava completato”.
Il Programma prevede 1.851 interventi per un fabbisogno complessivo stimato di circa 1,5 miliardi. Gli interventi già finanziati sono 1.433 di cui 1.039 hanno concluso l’iter di approvazione dei progetti per 596 milioni di euro e, quindi, sono in fase di appalto o di esecuzione.
“Con queste risorse a disposizione – ha aggiunto Costi – copriamo le esigenze residue per comuni, chiese e stazioni appaltanti che rientrano nel piano”.
Ora la palla passa dunque agli enti locali e a quanti devono provvedere alla ricostruzione di opere del patrimonio culturale ed ecclesiastico. Bonaccini e Costi, però, non si sbilanciano sui tempi di conclusione della ricostruzione.
Intanto, però, sono due le proroghe che riguardano più da vicino i cittadini: la prima è quella che concede alle imprese agricole danneggiate dal sisma di terminare i lavori e presentare la rendicontazione finale dei contributi il 30 giugno 2018; la seconda, invece, riguarda lo stato di emergenza prorogato fino al 31 dicembre 2020. In questo modo vengono prorogate l’esenzione Imu per gli immobili inagibili e la sospensione dei mutui degli Enti locali.
Quanto al cratere, dal 2 gennaio 2019 i comuni del modenese che restano nell’area sono: Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero, Soliera. Nel resto della regione sei sono del ferrarese, cinque del reggiano e quattro del bolognese.
Infine, è stata presentata Openricostruzione, una piattaforma on line da pochi giorni che andrà a regime da marzo e dove ogni mese saranno pubblicati i dati relativi agli interventi e ai contributi. Sulla piattaforma, infatti, sono indicati per numero e importo gli interventi pubblici e privati e le donazioni (il totale donato, i donatori e le opere finanziate). Disponibile anche una cartografia interattiva che permette di svolgere focus specifici per i singoli territori comunali. “Il sito – ha commentato Bonaccini – dà l’idea che la trasparenza è la spina dorsale della ricostruzione”.