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Anziani maltrattati, nell’inchiesta coinvolta una 50enne carpigiana

da | Mar 30, 2018 | Carpi, Cronaca | 0 commenti

C’è anche una operatrice socio sanitaria, 50enne, residente a Migliarina di Carpi tra i 14 indagati nell’inchiesta dei Carabinieri di Reggio Emilia sui maltrattamenti all’interno di una struttura per anziani di Correggio. Tra gli indagati anche la direttrice della struttura, una 35enne, anche lei carpigiana di nascita ma residente a Reggio Emilia, indagata per omissione di atti d’ufficio per non aver denunciato.

Anziani lasciati sporchi per ore, senza rispondere alle loro richieste se non con insulti e espressioni ingiuriose, vessazioni psicologiche e percosse, anche con pugni al volto. Sono i comportamenti che la Procura di Reggio Emilia e i carabinieri contestano agli indagati. Per sei di loro è stata eseguita la misura cautelare della sospensione della professione per un periodo che varia dai sei ai 12 mesi, emessa dal Tribunale. L’accusa è maltrattamenti aggravati dall’averli commessi nei confronti di persone incapaci di potersi difendere nonché dall’essere stati commessi da persone incaricate di un pubblico servizio.

Teatro dei maltrattamenti una struttura comunale per anziani, convenzionata con il Servizio sanitario nazionale e accreditata alla cooperativa Coopselios che affida il commento sulla vicenda ad una nota:

Coopselios è attualmente impegnata ad acquisire tutte le informazioni necessarie per approfondire e chiarire questa grave vicenda che ha coinvolto alcuni lavoratori della residenza per anziani di Correggio (RE).
Il silenzio di queste ore non è dovuto a una mancanza di collaborazione, ma al grande impegno della cooperativa che ora è rivolto principalmente ai famigliari degli anziani coinvolti, ai soci lavoratori e agli enti competenti. Ora la priorità, oltre a garantire la continuità del servizio, è quella di essere a completa disposizione delle autorità competenti. Si chiede quindi agli organi di stampa il rispetto di questo delicato lavoro. Si rimandano ulteriori dichiarazioni su quanto avvenuto a momenti e sedi più opportune.

Sulla vicenda sono intervenuti anche la consigliera regionale Raffaella Sensoli, i parlamentari M5S Maria Laura Mantovani, Maria Edera Spadoni, Stefania Ascari, Davide Zanichelli e i consiglieri comunali Mauro Pernarella di Correggio e Alessandra Guatteri capogruppo M5S Reggio Emilia con una doppia interrogazione sia in Regione che in Parlamento:

Purtroppo i casi di maltrattamenti nelle case di riposo, strutture residenziali o protette, si stanno moltiplicando nella nostra regione ed è compito delle istituzioni capirne i motivi e correre al più presto ai ripari. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona soprattutto per quel che riguarda il sistema di accreditamento di queste strutture. Quello che ci sembra sorprendente è che nessuno degli organi predisposti al controllo e al monitoraggio di questo tipo di strutture non si sia mai accorto di nulla visto che, sia l’AUSL che i responsabili dell’ufficio di Piano e dei Servizi Assistenza Anziani e geriatria non hanno mai sospettato che all’interno delle casa di riposo di Correggio avvenissero quei maltrattamenti che le telecamere dei Carabinieri hanno documentato, crediamo che sia necessario aumentare al più presto i controlli e il monitoraggio di queste attività, soprattutto attraverso i requisiti dell’accreditamento.

Nel tardo pomeriggio di venerdì 30 marzo la cooperativa ha comunicato di aver sospeso sei operatrici e di aver attivato forme di sostegno psicologico alle famiglie dei pazienti coinvolti:

Alla luce delle informazioni raccolte in queste ore in merito alla vicenda che ha colpito alcune lavoratrici del Centro Anziani di Correggio, Coopselios ha stamane inviato notifica di sospensione cautelare dal servizio a sei operatrici. Sono le sole su cui l’autorità giudiziaria ha attualmente elementi certi relativi ai maltrattamenti per i quali sono indagate, e le sole sulle quali Coopselios ha la possibilità di intervenire.

La cooperativa sta definendo azioni tese a rigenerare il servizio e riguadagnare la fiducia del territorio, sempre salvaguardando il benessere degli anziani ospiti della struttura e la professionalità dei suoi lavoratori.

Nel frattempo sono state già attivate iniziative concrete, come ad esempio il sostegno psicologico delle famiglie e degli operatori, il rinforzo del presidio da parte di personale infermieristico ed assistenziale nelle ore diurne e  notturne.

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