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Inquinamento a Finale Emilia: sforamento delle polveri sottili anche nei giorni di festa

da | Mar 27, 2018 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

A Finale Emilia le polveri sottili hanno superato i limiti anche nei giorni di festa. Lo fa sapere Osservatorio civico “ora tocca a noi”, che in una nota reclama un intervento politico sulla situazione

La campagna di monitoraggio della qualità dell’aria effettuata dall’Arpae nel Comune di Finale Emilia mette in evidenza per l’ennesima volta molteplici gravi criticità. Il laboratorio mobile è stato posizionato a Massa Finalese in via Mascagni dal 1 dicembre 2017 al 8 gennaio 2018 e già sul periodo scelto si potrebbe dire che non appare il più felice visto che nel periodo delle vacanze natalizie vari impianti industriali erano fermi.

Tra i dati raccolti emergono subito i numerosi superamenti del Valore Limite Giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo delle Polveri PM10.

Sulla base dei rilevamenti effettuati in un lasso di tempo mensile è possibile effettuare una stima dei valori annuali e nel caso del nostro Comune, questa stima indica che i superamenti annui stimati del Valore Limite Giornaliero delle Polveri PM10, sono superiori ai 35 giorni previsti dalla normativa vigente. In buona sostanza nel nostro Comune superiamo più di 35 volte in un anno il Valore Limite Giornaliero delle PM10, quindi non viene rispettata la norma di tutela della salute pubblica prevista dal DLgs. 155/2010.

Questo dato conferma ulteriormente la gravità della situazione del nostro ambiente con tutto ciò che comporta come ripercussioni sulla salute pubblica del territorio.

Ma la gravità dei dati rilevati non finisce qui, perché sulle polveri PM10 si collocano altri gravi inquinanti come gli Idrocarburi policiclici aromatici  (IPA) e le Diossine.

Tra gli IPA la sostanza sicuramente più pericolosa è il Benzo(a)pirene.Il dato di questo inquinante riscontrato nel nostro Comune è risultato essere più alto di oltre il 20% rispetto alla stazione fissa collocata presso il Parco Ferrari a Modena.

Stessa situazione emerge anche relativamente alle Diossine per le quali il dato rilevato nel nostro Comune risulta essere più alto del 30% rispetto alla stessa stazione di Parco Ferrari a Modena.

Appare preoccupante che questi inquinanti di cui è stata dimostrata l’attività cancerogena abbiano livelli di concentrazione più alti nel nostro Comune che ha una ubicazione di fatto rurale, rispetto ad una stazione di rilevamento di tipica connotazione urbana.

Di fronte a questa situazione sconcerta la presa di posizione edulcorata e tranquillizzante della giunta Palazzi che per bocca del suo assessore all’ambiente ha affermato pubblicamente che i risultati della campagna di monitoraggio dell’aria sono positivi.

È vergognoso e inaccettabile questo atteggiamento perché la verità è un altra e ben diversa. I dati emersi ci parlano di una situazione di emergenza ambientale con sforamenti di legge delle PM10 e con livelli di benzo(a)pirene e diossine più alti di aree più densamente popolate.

Invece di avere un approccio superficiale e privo di competenza, l’amministrazione comunale dovrebbe cominciare a porsi dei seri interrogativi su questa situazione.

Bisognerebbe per esempio partire da alcune considerazioni sulle origini di questi inquinanti.

Gli idrocarburi policiclici aromatici tra cui il benzo (a)pirene e le diossine sono per esempio originate anche dalla combustione della biomassa e facendo un rapido e semplice ragionamento si arriva a collegare questo elemento inequivocabile al fatto che nel nostro Comune sono presenti ben due inceneritori a biomasse.

Oltre agli idrocarburi policiclici aromatici e alle diossine ricordiamo che la combustione delle biomasse genera poi altri inquinanti come polveri sottili, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, anidride carbonica.

Altro elemento fondamentale è verificare i sistemi filtranti di tutti gli impianti industriali del territorio.

Vengono utilizzate le migliori tecnologie possibili per abbattere le emissioni? Vengono rispettate le regole contenute nelle autorizzazioni relative alla pulizia e alla manutenzione dei filtri?

A questi ed altri quesiti bisognerebbe dare delle risposte pubbliche.

Parallelamente allo studio ed all’analisi delle origini emissive dei vari inquinanti, diventa sempre più urgente conoscere la situazione delle patologie che affliggono la popolazione del nostro territorio per cercare di capire le possibili correlazioni tra le patologie stesse e inquinanti. Esistono ad oggi patologie tumorali che nel nostro territorio trovano incidenze maggiori rispetto alla media nazionale? Se si, quali sono? E quali le cause direttamente connesse all’origine di queste patologie?

Questi ed altri interrogativi esigono una risposta.

 

 

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