I pensionati dello Spi Cgil bocciano i servizi sanitari del distretto Mirandola-Finale Emilia. È il dato che emerge da una ricerca condotta tra 637 pensionati iscritti al sindacato che hanno risposto ad un questionario di rilevazione dei bisogni.
Gli anziani della Bassa, in particolare, bocciano l’inequità e l’inaccessibilità delle Case Protette (3,7 e 3,6 i rispettivi risultati). Insieme al Frignano quest’area rappresenta la zona più critica della provincia di Modena. Le voci con valutazioni negative sono più numerose di quelle positive. Nel nostro territorio, come a Pavullo e a Castelfranco, pesa il problema della distanza dai servizi ospedalieri (valore 5,4 contro 6,7 della media provinciale), nonché la difficoltà di procedure per il loro accesso (5,7 contro 6,1).
La stessa qualità dei servizi ospedalieri viene valutata sotto la media provinciale (6,6 contro 7,0); così come quella delle dimissioni protette post – ospedaliere (5,7 contro 6,1). I tempi di attesa appaiono un problema insormontabile (4,0) e i costi della sanità sono iniqui (5,2). Forse non è un caso che questa sia la zona con il punteggio più alto relativo all’utilizzo della libera professione (5,7 contro il 5,2 della media provinciale). Da questi dati sembra che il problema più sentito sia proprio quello dei servizi ospedalieri.
Il medico curante resta un punto di riferimento per la terza età. Infatti, il 50% degli intervistati del distretto si rivolge al medico di famiglia per avere informazioni sui servizi sociali del territorio. Invece, il 49% si rivolge alla Camera del lavoro e il 22,5% al Cup.