In gita scolastica ci va solo chi ha la media dell’8 in storia e non ha avuto fino a questo momento note disciplinari. E’ quanto accade in alcune classi della scuola media Montanari di Mirandola.
In questi giorni si sta tenendo la gita scolastica delle terze classi di alcune sezioni a Trieste sui luoghi della Seconda Guerra Mondiale. Ma non ci sono andati tutti gli alunni, ragazzi e ragazze tra i 13 e i 14 anni. Una ventina di essi sono stati lasciati a scuola perchè non hanno la media dell’8 in storia (o, in una classe, almeno la sufficienza) e hanno avuto note disciplinari.
A denunciare l’accaduto è un gruppo di mamme, che hanno raccolto le lacrime dei loro figli per quella che i ragazzini vivono come una punizione. Senza contare gli sfottò di chi è partito. “Bullismo” lo chiamano le mamme, e si chiedono: “Se è una gita di istruzione, non andrebbe istruito proprio chi zoppica di più nella materia?” . E ancora: “Si va a Trieste per imparare o è una gita-premio? E da quando in qua si puniscono i bambini proibendo loro di partecipare a una gita coi compagni”?
La frustrazione, insomma, è tanta. Anche perchè l’occasione persa è davvero interessante. Nei due giorni di gita gli studenti visiitano il sacrario di Redipuglia, il più importate monumento funebre dedicato ai miliari caduti nella Grande Guerra, la foiba di Basovizza, la Risiera di San Sabba: i ragazzi toccheranno con mano pezzi importantissimi della nostra storia, e vedranno i luoghi dove hanno perso la vita per la nostra libertà giovani che erano poco più grandi di loro.
Dalla scuola si spiega che le scelte riguardo le gite di istruzione vengono condivise dal Consiglio di Istituto, e che quando in certi luoghi non si può portare tutti, sono usati criteri oggettivi per scegliere chi va e chi no. Quest’anno le terze hanno già fatto una gita scolastica, e questa di Trieste è un approfondimento su uno specifico progetto didattico.
Il programma della gita, clicca qui