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Mirandola, lo Spi Cgil a caccia dei diritti nascosti dei pensionati

da | Mar 7, 2018 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Cronaca | 0 commenti

Sono oltre 15.000 euro complessivi quelli recuperati per pensionati e pensionate nel corso del 2017 nel distretto Area Nord zona di Mirandola. Lo rende noto lo Spi Cgil di Modena. Si tratta del risultato dei controlli fatti lo scorso anno dal sindacato dei pensionati a favore dei propri iscritti residenti in quell’area, controlli che ora continueranno in altri distretti della provincia, visti gli ottimi risultati dell’iniziativa, come si legge in una nota.

Nello specifico, lo Spi/Cgil di Modena ha organizzato un lavoro di verifica sul diritto agli assegni familiari, alle maggiorazioni per 14esima mensilità e, soprattutto, verifiche sul diritto al supplemento di pensione per coloro che hanno continuato a svolgere attività lavorativa, anche sporadica, dopo il pensionamento.

Verifiche quindi di “diritti nascosti” che i pensionati non sapevano di avere.

È dal 2012, si legge nella nota dello Spi, che l’Inps ha smesso di inviare a casa dei pensionati i prospetti annuali con gli importi di pensione, equivalenti alle buste paga ed il modello Cud necessario per le dichiarazioni dei redditi. Tali documenti sono consultabili e reperibili solo telematicamente on line con un apposito Pin rilasciato all’interessato dall’Inps, il che rende complicato l’accesso alle informazioni da parte della popolazione anziana in quanto le procedure telematiche non sono semplici. Inoltre, “c’è la complicazione delle normative che, oltre ad essere conosciute, vanno spesso interpretate e sappiamo come districarsi nelle materie pensionistiche non sia affatto semplice”, continua il sindacato.

Per questo lo Spi/Cgil di Modena, avvalendosi della collaborazione di volontari specializzati ed in sinergia con il Patronato Inca, ha iniziato una serie di controlli mirati attingendo dal proprio archivio degli iscritti, chiamando i pensionati negli uffici per le dovute verifiche e poi, se si riscontravano diritti specifici, sono state compilate e presentate all’Inps le relative richieste.

A fine anno sono state 205 le pratiche inoltrate all’Inps che, oltre a portare ai pensionati dei benefici economici sulla pensione, hanno permesso di tutelare gli interessi degli iscritti al sindacato.

“Abbiamo quindi deciso – conclude la nota – che questa attività di controlli e verifiche continuerà anche nel 2018, certi di poter scovare altri diritti non richiesti, partendo sempre da una importante attività interna di ricerca e contatto individuale dei pensionati e pensionate”.

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