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Multe annullate, Bonaccini: “Chiediamo scusa”

da | Mar 29, 2018 | Cronaca | 0 commenti

“Per noi la sobrietà è un pilastro e un valore irrinunciabile, se siamo andati contro la sensibilità anche di una sola persona chiediamo scusa”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini interviene sulla questione delle multe annullate sollevata dalla capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini.

“Come ci viene riconosciuto – si legge in una nota del Presidente – dagli stessi che ci muovono critiche (legittime), con la mia Giunta abbiamo tagliato i costi della politica come nessun altro, 15 milioni in meno con la prima legge di questa legislatura, azzerato le auto blu, combattuto gli sprechi e fatto della sobrietà il tratto distintivo del nostro modo di amministrare e governare, a partire dall’essere quelli che si sono per primi cancellati il vitalizio per sempre. Anche nella vicenda delle multe relative agli spostamenti che i componenti la Giunta hanno effettuato in tre anni, dal 2015 al 2017, con l’auto guidata dal solo autista dipendente della Regione, ora andato in pensione, non ci sono stati privilegi: nessuna legge è stata infranta e non un euro è stato speso dall’Ente. Dopodiché, parliamo di una ventina di multe su oltre mille spostamenti, tutte missioni istituzionali, per stare, come ho detto fin dal primo giorno, vicini al territorio ed essere ovunque ci chiamino. Complessivamente centinaia di migliaia di chilometri percorsi se consideriamo anche gli spostamenti con le nostre auto personali. E proprio perché giriamo l’Emilia-Romagna in lungo e in largo, è capitato di tardare e di non voler mancare agli appuntamenti, così come i ricorsi presentati alle Prefetture sono stati fatti seguendo le istruzioni sulle notifiche arrivate, come chiunque può fare. Ripeto: nessuno privilegio e favore perché siamo o ci sentiamo la Regione, per dirla con chiarezza. E così come l’essere nei territori, ascoltare la società regionale ci sembra normale, altrettanto è sembrato all’Amministrazione il poter fare ricorsi sulle multe, senza gravare in alcun modo sulla collettività in caso di non accoglimento da parte delle Prefetture, come in alcuni casi è successo. Ed è normale per me, per noi, chiedere scusa se nel fare questo siamo andati contro la sensibilità della nostra comunità, quella emiliano-romagnola, anche di una sola persona. Convinti di stare facendo un serio lavoro in tutti i settori, dalla sanità alle politiche sociali, dalla crescita all’occupazione proprio per la nostra comunità, coinvolgendo territori e parti sociali. Tanto resta da fare, ma, ne sono certo, lavorando insieme l’Emilia-Romagna ce la fa”.

Immediata la replica di Silvia Piccinini, che così commenta: “Le scuse del presidente Bonaccini sono un bagno di umiltà che apprezziamo particolarmente e che dimostrano come le nostre osservazioni non siano per niente strumentali come le ha frettolosamente etichettate il sottosegretario Rossi. Seppur su questa vicenda, almeno fino ad oggi, non sembrano emergere violazioni di alcuna legge, dal punto di vista etico e morale la richiesta di farsi cancellare una multa per eccesso di velocità ci sembra quantomeno discutibile, oltre che non pienamente compatibile con il ritornello della sobrietà pubblicizzato dallo stesso Bonaccini dall’inizio della legislatura”.

“Peccato – prosegue la nota della consigliera – che le scuse del Presidente siano arrivate solo oggi, ovvero quando la notizia delle multe cancellate sta avendo una eco ormai nazionale con una pioggia di critiche anche da parte di certa stampa di solito sempre molto indulgente con lo stesso Bonaccini e i suoi assessori. Noi lo abbiamo sempre detto: riuscire a farsi cancellare 16 multe su 21 con la scusa degli impegni istituzionali non è un’impresa da tutti e per questo continueremo a chiedere chiarezza. Quella stessa chiarezza che invochiamo su un altro aspetto che ancora non sembra esser stato approfondito a pieno. Visto che la qualifica di agente di pubblica sicurezza era stata riconosciuta all’autista dell’unica auto blu in possesso della Regione per il trasporto esclusivo del presidente, ci chiediamo come sia possibile che anche gli assessori per farsi annullare le multe abbiano fatto riferimento a quella particolare qualifica che, teoricamente, non avrebbe dovuto riguardarli. La domanda che ci poniamo, e che abbiamo messo nero su bianco in una nuova interrogazione, è la seguente: potevano gli assessori usufruire di questo speciale servizio o doveva farlo solo Bonaccini? Un aspetto sul quale – conclude Silvia Piccinini – forse anche le Prefetture, che hanno cancellato le multe ai singoli assessori, dovrebbero far chiarezza”.

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