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A Soliera l’Odissea raccontata da Telemaco

da | Mar 11, 2018 | Soliera | 0 commenti

I versi di Omero e il dialetto leccese, mito e quotidianità fusi insieme e sostenuti dalle musiche di Mario Arcari (oboe, clarinetto e batteria) e Maurizio Pellizzari (chitarra e tromba): questo offre “Odissea”, uno degli spettacoli più importanti di Mario Perrotta, grande prova d’autore e d’attore in equilibrio tra narrazione e avanspettacolo, che giovedì 15 marzo approda al Nuovo Cinema Teatro Italia di via Garibaldi 80, a Soliera, per la rassegna di Arti Vive Habitat.

Il punto di vista è quello di Telemaco, in sospeso fra fascinazione e rimpianto per un padre tanto mitico quanto assente, portato lontano dal mare e dalla guerra, di cui vuole conoscere la sorte con l’aiuto di un vecchio misterioso e un po’ mago che passa il suo tempo su una spiaggia a pulire cozze. “Ho voluto disancorare Telemaco dal tempo degli eroi e l’ho trascinato nell’oggi, nel 21° secolo”, spiega Perrotta. “È un personaggio dell’Odissea che, da sempre, cattura la mia attenzione, un personaggio che molti non ricordano neanche. Ho provato a chiedere in giro e, difatti, molti ricordano il cane di Ulisse – Argo, mi pare… – ma non il figlio. Io, invece, ne ho sempre subito il fascino, perché la sua attesa è carica di suggestioni. Telemaco non ha ricordi di Ulisse, non l’ha mai visto, non sa come è fatto, non sa il suono della sua voce: per Telemaco, Ulisse è solo un racconto della gente. Ed è proprio questa assenza ad aprire infinite possibilità nei pensieri di Telemaco”.

Prendono così forma Ciclopi che commerciano in organi umani e Circi che gestiscono discoteche a luci rosse, mentre Telemaco-Perrotta, truccato come un attore di varietà di second’ordine, racconta e canta diviso tra la rabbia e lo struggimento per questo padre tanto amato quanto sconosciuto.

Un affabulare che è scavo nei sentimenti contraddittori di un ragazzo cresciuto senza padre che intrappola nell’ immaginario la rabbia di una privazione che lo porta a sognare di un padre eroe impedito dal fato, piuttosto che di un uomo che ha rinunciato.

La prenotazione dei biglietti è gratuita telefonando al numero 347.3369820, o scrivendo a cinemateatroitalia@fondazionecampori.it.

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