È polemica a Bastiglia per le celebrazioni del 25 aprile. Il consigliere Antonio Spica della Lista civica La Bastìa solleva la questione in una lunga nota e punta il dito contro l’Amministrazione che ha spostato al 2 maggio le celebrazioni della Liberazione:
È curioso il fatto che puntualmente si ricordano e “si stracciano le vesti” per questa ricorrenza non da tutti condivisa ma imposta per Legge, come altrettanto puntualmente ricordano di dimenticare le celebrazioni per la caduta del muro di Berlino “Giornata della Libertà”, prevista dalla legge n.61 del 15 aprile 2005 e alla cui mia sollecitazione in tal senso, il vice sindaco di Bastiglia rispose in maniera scandalosa e offensiva: ”Motivazioni contenute nell’interrogazione, sono come al solito pretestuose, strumentali e chiaramente politicizzate […] La richiesta viene respinta in quanto manchevole del dovuto rispetto verso la storia democratica del nostro paese […] Battaglie politiche condotte da schieramenti ‘conservatori’ hanno stampo retrogrado, sospettoso e razzista che non sono degni della società moderna in cui viviamo”, lasciando quindi autonomia al comprensorio scolastico che invece il 2 maggio sarà coinvolto.
Spica insiste sul fatto che:
Liberazione, Giorno della Libertà e Giorno del Ricordo sono tre ricorrenze previste per Legge dello Stato, ma a Bastiglia è evidente che la Sindaca Francesca Silvestri le applica a proprio interesse politico e soprattutto in base al proprio credo.
Il consigliere non risparmia parole dure nei confronti dell’Amministrazione e conclude scrivendo:
Rifletta se riesce la Sindaca Silvestri senza lasciarsi condizionare dall’esterno, e faccia fede a quanto previsto dalle Leggi almeno il prossimo anno chiudendo – almeno in questo – in bellezza il suo mandato, diversamente apparirà “sempre più bella che intelligente”. Riflettano invece i cittadini se davvero stanziare 850 euro per una festa partigiana, ovvero solo di una parte di popolo.
Quella parte di popolo, va ricordato per dovere di cronaca, che liberò l’Italia dal nazi-fascismo.