“Non è vandalismo”, nelle prime valutazioni degli inquirenti giunti sul posto per valutare l’incredibile tentativo di furto avvenuto sabato sera, alle 23, in pieno centro a Finale Emilia.
A essere stato preso di mira in via Mazzini è stato il “Fotocentro di Goldoni e Bizzarri”, importante sudio fotografico finalese dove probabilmente i malviventi speravano di trovare denaro e costosi macchinari. Un colpo su commissione, probabilmente, con il ricettatore già pronto a piazzare macchine fotografiche e obiettivi sul mercato nero. O l’idea maturata sui siti di vendita su Internet dove queste apparecchiature raggiungono anche cifre a tre zeri.
Tutto è sfumato contro la pesante porta blindata del fotocentro che ha retto a tre tentivi di sfondamento che sono stati fatti con un tombino in ghisa,
“Poco prima 11 sentito abbiamo sentito un rumore fortissimo, come se stesse cadendo qualcosa: tre tonfi e un rumore metallico – racconta un testimone – Sulle prime abbiamo pensato ai ragazzini che anche di sera spesso passano per strada e fanno rumore. Ma poi abbiamo sentito sgasare una macchina che andava via velocissima. Siamo scesi in strada e abbiamo visto che la porta dei fotografi aveva subito un tentativo di sfondamento: lì di fianco c’era per terra un tombino di ghisa”.
Certo, nessuno avrebbe mai pensato a una rapina, a quell’ora, in pieno centro, per giunta il sabato sera. Ma quella di usare un pesante tombino in ghisa preso sul posto è una dinamica usata molto spesso dai ladri per sfondare le vetrine.
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Tentativo di spaccata al Fotocentro. Stanotte dopo le 23 qualcuno ha lanciato più volte un tombino preso dalla vicina caditoia contro la porta d’ingresso. Il vetro blindato ha resistito, e la porta ha tenuto. L’individuo (forse due) è scappato. Un vicino ha visto allontanarsi un’auto bianca (non necessariamente connessa con l’episodio). Chi avesse visto qualcosa, data anche l’ora non tarda e abbastanza insolita per un’azione del genere, si metta in contatto con me. Grazie.
