Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Una perdita da 25 milioni di euro per la Popolare San Felice

da | Apr 21, 2018 | In Primo Piano, San Felice sul Panaro | 0 commenti

Sul fronte dei numeri di bilancio, il 2017 può considerarsi annus horribilis per la Banca Popolare San Felice. La perdita a fine anno, dopo le imposte, ammonta infatti a 24 milioni e 977 mila euro.
Sono i numeri che sono stati ufficializzati nel corso della assemblea annuale che si sta tenendo al Pala Sport di Mirandola, dopo che negli scorsi mesi era stata resa nota la semestrale che a giugno 2017 certficava perdite per 10,2 milioni.

Oltre ai dirigenti dell’istituto di credito sono riuniti in assemblea alla mattina erano presenti 473 soci, i quali con le deleghe che ognuno ha rappresentano 826 teste al momento del voto. Gli aventi diritto sono 5281.

Alle 15 presenti 838 soci tra quelli al palasport di Mirandola e collegati via streaming dalla sede di Modena.

INTERVENTI DEI SOCI

La maggioranza dei soci della banca ha votato, per senso di responsabilità, il bilancio e le linee guida della dirigenza per ridurre le perdite, le sofferenze e i compensi dei vertici, ma non sono mancati dissensi e polemiche. Qualcuno sottolinea la gravità di 25 milioni di euro di perdite per una realtà piccola come la Sanfelice banca e la riduzione di patrimonio da 100 a circa 80 milioni avvenuto a seguito di scelte di gestione scellerate per le quali i soci chiedono che chi ha sbagliato paghi.

Un socio trentennale della banca sottolinea la necessità di trasformare la Sanfelice in S.p.A. e trovare un partner solido perché gli istituti di credito di piccole dimensioni ormai non funzionano più. A finire nel mirino anche i compensi della dirigenza: la proposta di un socio di pagare i dirigenti per il 50% in moneta corrente e il resto con azioni suscita tanti applausi, anche se Zanini replica che attualmente non è praticabile né a livello giuridico, né pratico.

Qualcuno chiede delucidazioni sul procedimento in corso avviato dalla Banca d’Italia, a seguito dell’ispezione avvenuta tra aprile e giugno 2017, per presunte violazioni normative, chiedendo nel contempo alla banca un ‘piano d’azione’ che porti avanti la riforma iniziata ad ottobre dell’anno scorso con la parziale modifica della composizione del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale. Qualcuno attacca anche l’attuale presidente Zanini sottolineando che non ha nessun esperienza in gestione bancaria. Pronta la replica di Zanini: “In questi 5 mesi da presidente è stata fatta una campagna mediatica allarmistica contro di noi. I problemi ci sono e partono da lontano. Noi abbiamo voglia di guardare al futuro seguendo tre direttive: lavoro, impegno e serietà nell’interesse di tutti. Sul piano del contenimento dei costi, sono stati approvati la riduzione del compenso del presidente dal 45 al 43% del monte compensi e dal 12 all’11% la quota dell’amministratore esecutivo, anche se il tema dei compensi non è rilevante perché più bassi rispetto a banche di dimensioni simili. Tra gli obiettivi del piano triennali dell’istituto anche la riduzione dei crediti deteriorati dagli attuali 130 milioni a 80, preservando liquidità e patrimonio, consolidando la redditività della gestione caratteristica e creando valori per soci e stakeholders. In merito all’ispezione della Banca d’Italia, vorrei precisare che la momento c’è un procedimento in corso, ma nessun sanzione è stata comminata”.

Sempre in tema di riduzione dei compensi, il direttore generale spiega che l’assegnazione dei premi ai dirigenti scatteranno solo al raggiungimento di minimo un milione di euro di utile loro e un utile netto almeno pari a zero. Per il 2018 i dirigenti hanno rinunciato al premio. I soci chiedono tagli dei costi operativi ma anche ritorno a percepire i dividendi e negoziabilità delle azioni al momento invendibili. Dopo aver deliberato un sovrapprezzo che porterà il valore di ognuna a 37 euro, a fine anno dovrebbero essere quotate nel mercato dove operano già banche affini.

IL COMUNICATO DELLA BANCA

Si è conclusa oggi l’Assemblea dei Soci della Sanfelice 1893 Banca Popolare per l’approvazione del Bilancio presso il Palazzetto dello sport di Mirandola con la partecipazione in totale di 933 soci (in proprio o per delega).
L’Assemblea dei soci ha confermato la lista dei canditati proposta dal Cda della Banca: Flavio Zanini (Presidente) Simona Cosma (Consigliere), Emer Borsari (Consigliere) e Gabriele Bergamini (Consigliere). Quest’ultimo individuato dopo una concertazione con le tre associazione dei soci con le quali negli ultimi mesi la Banca aveva aperto un dialogo.
All’interno del Collegio Sindacale sono stati nominati Matteo Luppi (come Presidente) Alessandra Pederzoli e Alessandro Clo’ (come sindaci effettivi); Egidio Veronesi e Giovanni Carlini (come sindaci supplenti). Il Socio Tiziano Rovatti è stato inserito tra i Provobiri.
I soci allo stesso modo hanno approvato a maggioranza il Bilancio che presenta un risultato negativo pari a € 24,9 milioni così come tutti i punti all’ordine del giorno. Nella Parte dedicata agli interventi hanno preso la parola numerosi soci tra questi i tre presidenti delle Associazioni: Davide Baraldi (pres. dell’associazione “Amici della Sanfelice 1893”) Stefano Braghiroli (pres. dell’associazione “Stabilità per il Territorio”) e Costantino Schiavi (pres. dell’associazione “Insieme per il Futuro”). Nel susseguirsi degli interventi, alcuni dei quali hanno esposto una visione dissonante rispetto a quella proposta dal Cda della Banca, tra questi il socio Danny Bulgarelli, il socio Ruggiero Speranzoni e il socio Tarabini-Solmi, sono stati affrontati diversi argomenti inerenti: la valorizzazione delle azioni e la loro possibilità di messa in vendita, la retribuzione della Governance, i piani della Banca per recuperare credibilità e marginalità dopo la perdita del 2017, il rinnovo dei componenti del Cda e del Collegio Sindacale e la possibilità di partnership con altri istituti di credito. Dagli interventi è emerso inoltre da parte di più soci l’apprezzamento per lo sforzo profuso negli ultimi mesi dal neo Presidente e la puntuale richiesta a lui rivolta di attenzione e rigore nella futura gestione della Banca. il Direttore Generale Leonello Guidetti assieme al Neo Presidente Flavio Zanini, hanno puntualmente risposto a tutte le richieste di chiarimenti da parte dei soci illustrando i dati della Banca e le prospettive per il prossimo triennio che dovranno essere affrontate dal piano strategico in via di ultimazione. Il rinnovato Cda e Collegio Sindacale hanno espresso il loro ringraziamento per la nomina, consci della responsabilità richiesta nell’affrontare le future sfide e le presenti criticità in via di risoluzione, per onorare la fiducia accordata dall’Assemblea odierna.

 

LEGGI ANCHE

Condividi su: