Si moltiplicano el segnalazioni: è stata ormai avvistata a Finale, Medolla e San Felice dopo essere stata vista sia a Carpi che a Modena. E’ la processionaria, pericoloso bruco che staziona sugli alberi il contatto col quale provoca irritazioni, dermatiti, congiuntiviti e reazioni allergiche che possono anche avere conseguenze pesanti, sia per gli esseri umani che per gli animali.
Come si vede nelle immagini, i bruchi che cadono per terra si spostano come se fossero in processione e vagano alla ricerca di una nuova pianta da attaccare. E’ pericoloso avvicinarli, ma c’è da dire che può capitare di incrociarli passando sotto un albero, se proprio in quel momento cadono.
“Le processionarie – spiegano i veterinari de La Clinica degli Animali di San Felice che hanno lanciato l’allarme – sono bruchi che hanno la caratteristica di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di processione e che da adulti si trasformano in falene.
Vivono sugli alberi prevalentemente pini e querce e sono dannose per le piante stesse che le “ospitano”.
Le processionarie sono rivestite da peli urticanti a forma di uncino che penetrano nella pelle e nelle mucose provocando necrosi del tessuto.
Queste processionarie sono pericolose sia per gli animali che per l’uomo, solitamente l’animale prende in bocca questi bruchi ed i peli urticanti penetrano nella lingua danneggiandola e nei casi più gravi la sua totale distruzione può comportare la morte dell’ animale.
Se avvistate le processionarie è molto importante segnalarlo al Comune o alla polizia municipale, i quali provvederanno ad organizzare la disinfestazione obbligatoria per legge.
Qualora il vostro animale presentasse sintomi come: ipersalivazione improvvisa – vomito – ed altri segnali di malessere contattate subito il vostro veterinario”
Bisogna stare attenti anche ai nidi che questi animali costruiscono sugli alberi: non vanno toccati, nè tanto meno aperti. Tenerle puliti i propri alberi è un onere anche dei privati, ricordano dal Comune di Medolla:
“Dal contatto con le larve di questa farfalla possibili problemi per animali e non solo. Il Servizio Verde Pubblico del Comune di Medolla segnala che in questi giorni si stanno diffondendo i nidi della processionaria del pino, una farfalla notturna le cui larve hanno peli molto urticanti. Può creare problemi non solo agli animali che incautamente dovessero morsicarla ma anche all’uomo. I nidi invernali di questo insetto sono biancastri e sono sull’estremità delle piante di pino: la raccolta e distruzione dei nidi larvali è a carico del proprietario dell’albero. Un’operazione che va fatta comunque con prudenza, secondo le direttive in materia”.
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LA SCHEDA La processionaria del pino.
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COS’E’ LA PROCESSIONARIA
La processionaria è un insetto lepidottero della famiglia dei taumatopeidi. E’ un parassita pericoloso soprattutto per pini (Pinus Nigra e Pinus Silvestris) e Querce a foglia caduca (Quercus robur e Quercus peduncolata) anche se può, occasionalmente, colpire anche i larici, i cedri, i noccioli, i castagni, i faggi, i carpini e le betulle; le piante predilette dall’insetto sono, in ogni caso, giovani (2- 5 anni). L’adulto della Processonaria è una farfalla con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio, con striature brune. La femmina è, in genere, poco più grande del maschio. La loro vita è molto breve, di solito non dura più di uno/due giorni. L’insetto, una volta raggiunta la fase di maturità, fuoriesce dal terreno, di solito durante il mese di luglio. Le femmine sono le prime ad arrampicarsi sulle piante ad alto fusto, dove poi vengono fecondate dal maschio. A questo punto, il lepidottero vola alla ricerca della pianta più adatta per la deposizione delle uova.
GLI EFFETTI SULL’UOMO E I RIMEDI CONTRO LA PROCESSIONARIA
Chi incautamente tocca questi bruchi processionanti o maneggia i loro nidi, o addirittura alcune foglie, dove possono trovarsi immagazzinate spoglie, peli e frammenti di peli dei bruchi, si accorge subito della loro proprietà urticante. I danni provocati dalla penetrazione dei peli di processionaria nella nostra cute possono essere modesti o assumere notevole gravità. Nella pelle dove si infiggono le setole o i loro frammenti, insorge un molestissimo eritema papuloso fortemente pruriginoso che può scomparire dopo qualche giorno; mentre conseguenze più gravi si hanno quando i peli o frammenti di essi, giungono a contatto con l’occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio ancora quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive.
In particolare, in caso di contatto con la pelle:
Apparizione in seguito al contatto di una dolorosa eruzione cutanea con forte prurito. La reazione cutanea ha luogo sì sulle parti della pelle non coperte, ma anche sul resto del corpo: il sudore, lo sfregamento dei vestiti facilitano la dispersione dei peli. In caso di contatto con gli occhi: Rapido sviluppo di congiuntivite (con rossore e dolore agli occhi). Se un pelo urticante del bruco arriva in profondità del tessuto oculare, si verificano gravi reazioni infiammatorie e, in rari casi, la progressione a cecità. In caso di inalazione: I peli urticanti della processionaria irritano le vie respiratorie. Tale irritazione si manifesta con starnuti, mal di gola, difficoltà nella deglutizione e, eventualmente, difficoltà respiratoria provocata da un broncospasmo (restringimento delle vie respiratorie come si verifica per l’asma). In caso di ingestione: Infiammazione delle mucose della bocca e dell’intestino accompagnata da sintomi quali salivazione, vomito, dolore addominale. La prudenza dunque vuole che i bruchi processionanti non vengano mai toccati, né i loro nidi aperti; anzi, si suggerisce, una volta avvistati, allontanarsi immediatamente dalle piante infestate. Chi dovesse presentare, oltre a sintomi localizzati, problemi generalizzati, quali per esempio malessere o vomito, dovrà essere portato subito in un ospedale. La processionaria può portare a diversi problemi.
In caso di dermatite:
Lavare ogni vestito, maneggiandolo con i guanti, e scegliere la temperatura più alta possibile per il lavaggio. Lavare la pelle abbondantemente con acqua e sapone. Eventualmente è possibile far uso di strisce adesive per staccare i peli urticanti dalla pelle, come per una ceretta. Spazzolare energicamente i capelli se necessario. Consultare un medico in caso di eruzione cutanea grave. In caso di congiuntivite: Gli occhi devono essere risciacquati abbondantemente per eliminare eventuali peli urticanti. Effettuare da un oculista un esame per verificare che non permangano residui di peli urticanti. I peli profondamente integrati nel tessuto oculare dovranno essere rimossi chirurgicamente. In caso di dispnea: La valutazione dei sintomi respiratori va effettuata da un medico. Questo dispone un trattamento appropriato ai sintomi. Il trattamento può includere antistaminici, corticosteroidi e aerosol.
Consigli generali per combattere gli effetti negativi della Processionaria:
non grattare la parte irritata, per evitare una infezione batterica dai germi presenti sotto le unghie o sulle mani. Mettersi sotto una doccia calda (l’acqua elimina i resti urticanti depositati sulle braccia o su altre parti del corpo). Evitare l’ammoniaca. Il prurito permane per almeno 5 giorni, le vescicole per 2 settimane circa. Il dermatologo potrà consigliare creme a base di cortisone (da mettere 2 volte al giorno) per calmare il prurito. Se si produce anche una reazione allergica, si possono prendere farmaci antistaminici per bocca (sempre su diretto controllo del medico specialista), per 4-5 giorni.
EFFETTI DELLA PROCESSIONARIA SUGLI ANIMALI
La processionaria risulta molto pericolosa in particolare nei confronti di cavalli e cani, i quali, brucando l’erba o annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto. I sintomi che un cane presenta in questa spiacevole evenienza sono spesso gravi. Il primo sintomo è l’improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca ed in forma meno grave dell’esofago e dello stomaco. In questi casi il padrone intuisce la gravità di quanto è successo, perché vede che il fenomeno non accenna per niente a diminuire, anzi con il passare dei minuti, soprattutto la lingua, a seguito dell’infiammazione acuta, subisce un ingrossamento patologico a volte raggiungendo dimensioni spaventose, tali da soffocare l’animale. I peli urticanti del bruco della processionaria, entrando in contatto con la lingua, causano una distruzione del tessuto cellulare: il danno può essere talmente grave da provocare processi di necrosi con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Altri sintomi rilevanti sono: la perdita di vivacità del animale, febbre, rifiuto del cibo, vomito e diarrea e soprattutto quest’ultima può essere anche emorragica.
COME CURARE UN CANE CHE PRESENTA I SINTOMI DEL CONTATTO CON IL BRUCO DELLA PROCESSONARIA
La prima cura da apportare ad uno sfortunato cane colpito da processionaria consiste nell’allontanare la sostanza irritante dal cavo orale: per questo fine bisogna effettuare un abbondante lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato. Questa manovra non è sempre agevole, sia dal momento che il cane sta soffrendo e sia perché può essere per sua natura aggressivo; è dunque consigliabile fare uso di una siringa senz’ago con la quale poter spruzzare ripetute volte la soluzione di lavaggio in bocca. Dopo questo primo intervento bisognerà fare d’urgenza altre cure appropriate a seconda della gravità del caso, che soltanto il veterinario potrà eseguire.
COME COMBATTERE I BRUCHI DELLA PROCESSIONARIA, I METODI DI LOTTA
In Italia dal 1998 la lotta a questo insetto è obbligatoria (Decreto Ministeriale 17.04.1998 e Decreto 30 Ottobre 2007 Ministero delle Politiche alimentari e forestali). Questo pericoloso Lepidottero, può essere combattuto utilizzando diversi metodi: innanzi tutto con appositi prodotti fitosanitari (Bacillus thurgiensis, innocuo per l’uomo con cui si tratta l’albero infetto nella fase di alimentazione dell’insetto), coi quali sarà necessario irrorare le larve stesse e non i nidi: il bozzolo del nido di Processionaria infatti neutralizza l’efficacia del pesticida. Per l’eliminazione delle larve morte, occorre comunque utilizzare la massima cautela; anche se il metodo migliore consiste certamente nel bruciarle, i residui carbonizzati risultano ugualmente urticanti, perciò è da evitare il rimanere sottovento o nelle vicinanze del falò, soprattutto con parti del corpo scoperte (compresi viso e occhi). Altri metodi di lotta si possono classificare come segue:
LOTTA MECCANICA: resta il metodo più ecologico ed efficace se attuato in tempo. Consiste nella distruzione delle larve, tagliando le cime su cui si presenta il nido e poi, portato a terra, distruggendolo col fuoco. Altro metodo ecologico ugualmente efficace consiste nell’avvolgere il tronco con del cellofan (prima della discesa delle larve, che avviene in genere dalla seconda quindicina di febbraio alla prima quindicina di marzo), si distribuisce uniformemente della colla entomologica e, quando è satura la trappola dei corpi degli insetti così catturati, si sostituisce questa trappola auto-costruita. Esistono in commercio prodotti analoghi dotati di struttura ad imbuto per la raccolta massale da collocarsi sui tronchi degli alberi infetti.
LOTTA GUIDATA: Obbligatoria (D.M. 30/10/2007) e consiste nell’uso di feromoni per catture massali (trappole cioè che al loro interno hanno un diffusore di specifici ormoni secernito dell’esemplare femminile, capace di “attirare in trappola” gli esemplari maschili (di seguito un esempio di tale trappola).
A cura del Comune di Medolla