Un anno di indagini, sette pescatori di Comacchio denunciati per “abbandono di rifiuti”, gusci di vongole morte, scarico abusivo da tempo emergenza nei canali di Comacchio, sommersi parzialmente con la creazione di isole artificiali di scarti, il cosiddetto ‘capulerio’.
I Carabinieri di Comacchio con la Polizia Provinciale di Ferrara e la Capitaneria di Porto hanno chiuso l’indagine, partita nel marzo 2017 e in questi mesi con le attività di controllo i carabinieri sono riusciti a sorprendere i pescatori, a bordo di piccole imbarcazioni, mentre abbandonavano ripetutamente lungo le sponde dei canali e nell’alveo scarti di produzione dei molluschi causando una evidente modifica morfologica dei siti, dovuta al formarsi di veri e propri “isolotti” composti essenzialmente da tale rifiuto. Le “prove” sono state le foto di google-hearth del 2010/2014 messe a confronto con quelle del 2017/2018, dove si vede in modo netto la differenza, prima e dopo gli scarichi abusivi. (Ansa)
sito 4 giugno 2014 e sito 4 aprile 2017
CARABINIERI foto del prima e dopo scarico
COMACCHIO – Un anno di indagini e sette pescatori di Comacchio denunciati per abbandono di rifiuti, i gusci delle vongole morte, uno scarico abusivo diventato da tempo una emergenza, nei canali di Comacchio, sommersi parzialmente creando isole artificiali di questi scarti, chiamato capulerio.
Per questo i Carabinieri di Comacchio con la Polizia Provinciale di Ferrara e la Capitaneria di Porto hanno chiuso l’indagine denunciando i sette pescatori, comacchiesi: lindagine partì nel marzo 2017 e in questi mesi (ad esempio nel gennaio scorso) con le attività di controllo i carabinieri sono riusciti a sorprendere i pescatori, a bordo di piccole imbarcazioni, mentre abbandonavano ripetutamente lungo le sponde dei canali e nellalveo scarti di produzione dei molluschi causando una evidente modifica morfologica dei siti, dovuta al formarsi di veri e propri isolotti composti essenzialmente da tale rifiuto. Le prove sono state le foto di google-heart del 2010, 2014 messe a confronto con quelle del 2017/2018, dove si vede in modo netto la differenza, prima e dopo gli scarichi abusivi.