La messa in sicurezza del nodo idraulico non solo nel territorio di Bastiglia è interesse prioritario per l’intera comunità che da anni attende l’esecuzione dei lavori, molti dei quali in ritardo da almeno quattro anni dopo l’alluvione del 2014 e altri ancora in fase di progetto, per non parlare poi della manutenzione ordinaria che doveva avvenire prima di quel tragico gennaio 2014. Nei mesi invernali appena trascorsi, più volte è stata diramata l’allerta per il passaggio di piene considerevoli che hanno attraversato il fiume Secchia e che hanno destato non poca e comprensibile preoccupazione nella cittadinanza.
E’ questa l’introduzione allc corposa interrogazione presentata dal Consigliere di Bastiglia di Fratelli d’Italia Antonio Spica – Civica La Bastìa – alla sindaca Francesca Silvestri e all’intera Giunta. Nella richiesta Spica vuol sapere – nero su bianco – quale sia ad oggi il quadro degli interventi in programma e lo stato di realizzazione delle opere per evitare il ripetersi dell’alluvione del gennaio 2014, con decine di migliaia di persone evacuate; se siano stati messi a punto gli studi di fattibilità e i progetti definitivi degli interventi sugli argini e le casse di espansione del Secchia, di gestione del nodo idraulico del nostro territorio, delle casse di espansione del canale Naviglio tra Bastiglia e Modena.
“Questo. argomenta il consigliere – anche in virtù delle recenti dichiarazioni dell’assessora eegionale alla difesa del suolo, Paola Gazzolo, che durante un incontro con i sindaci modenesi sul tema della sicurezza dei corsi d’acqua aveva sottolineato la necessità di accelerare sui lavori strutturali per l’adeguamento delle casse di espansione e degli argini di Secchia e Panaro: lavori, a cura dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e di Aipo, che dovevano partire nel corso del 2018 per un importo di oltre 50 milioni di euro; qual è il quadro completo e aggiornato di tutti gli interventi mirati a evitare il ripetersi dell’alluvione del gennaio 2014 con la distinzione delle varie fasi in cui si trova ciascuna opera e del suo grado di realizzazione; se a conoscenza della grande quantità di detriti trasportati dalle piene degli ultimi mesi – come denunciato pochi giorni fa su alcuni organi di stampa – che hanno riempito, ostruendole quasi totalmente, due delle 4 bocche di deflusso dell’acqua create nella diga principale e cuore delle casse, quali le azioni che si intendono perseguire per ripulire le ostruzioni e in che tempi di realizzazione; considerato che detriti quali alberi, fango e sabbia si accumulano negli anni innalzando il letto del fiume e diminuendone la portata delle acque con inevitabile maggiore pressione sugli argini, evidenziando una incuria storica da parte di chi dovrebbe vigilare e pulire il fiume – fatta eccezione per il monitoraggio da parte dei Volontari di Protezione Civile – appare che la pulizia degli alvei si rende necessaria: si chiede quindi se è intenzione di procedere a tale lavoro, e per quale motivo non è stato fatto negli anni scorsi approfittando della siccità dei mesi estivi come nel 2017; se d’accordo con le dichiarazioni del tecnico che – in sede di Commissione Urbanistica del 22/11/2017 – relazionando sul nuovo PSC, in risposta a un mio quesito dichiarava che gli avvenimenti del 2014 potevano esser derivati da una carenza di manutenzione a carico di AIPO e degli enti preposti.
Infine a chiusura dell’interrogazione, Spica chiede di conoscere a che punto è il riconoscimento dell’Onorificenza al Valor Civile per Giuseppe Oberdan Salvioli.