Sono accusati di avere responsabilità nella morte sotto le macerie del sisma del 2012 di Nicola Cavicchi e di Leonardo Ansaloni, e ora per due ex dirigenti delle Ceramiche Sant’Agostino è stata chiesta una pena di quattro mesi di carcere.
Sta per arrivare alla sua conclusone il processo per la morte dei due operai che si sta tenendo a Ferrara. Il Pubblico ministreo ha concluso il suo lavoro e nella requisitoria ha chiesto quattro mesi con sospensione della pena per il rappresentante legale dell’azienda e uno dei tecnici dell’impresa. Sono accusati di omicidio colposo in concorso perchè non avrebbero disposto un collegamento tra la copertura dell’edificio della Ceramiche, le travi e i pilastri, affidando l’intera stabilità al “peso del cemento sul cemento con l’interposizione di una piastra in neoprene, violando le regole di buona progettazione”. Anche il fatto che travi e tegole non fossero collegate avrebbe avuto una parte- secondo l’accusa. nel crollo della azienda.
Così come negli altri casi in cui si tenta di attribuire responsabilità dei morti tra le macerie del terremoto a ingegneri e tecnici, anche stavolta la difesa fa appello al principio secondo cui all’epoca questo tipo di prescrizioni sulla sicurezza non fossero in vogore allepoca del sisma 2012. Principio che è stato finora sempre accolto in tutti i processi che si sono tenuti sul terremoto Emilia che infatti rimangono senza colpevoli.