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Tumori al seno, a Carpi la Breast Unit dell’Azienda Usl

da | Apr 5, 2018 | Mirandola, Carpi, Salute | 0 commenti

I volti e le parole delle donne che vivono il percorso di diagnosi e cura del tumore al seno e l’esperienza dei professionisti che le accompagnano, giorno dopo giorno, mettendo a disposizione competenze diversificate per un’assistenza personalizzata e di altissima qualità. Così l’Azienda USL di Modena ha presentato la sua Breast Unit, modello di riferimento nel campo del tumore al seno inserita nella Rete dei Centri di senologia dell’Emilia-Romagna (DGR 345/2018).

Prevenzione e screening, approfondimento diagnostico, terapia, follow up e riabilitazione: nella Breast Unit l’assistenza è costruita intorno alla donna, che viene presa per mano per affrontare il carcinoma mammario con le maggiori chances di guarigione. Ciascuna paziente è seguita, nell’intero percorso della sua malattia, da un team di specialisti dedicati, che si prendono cura di tutti i bisogni fisici e psicologici, definendo la miglior terapia per ogni caso, secondo i più aggiornati protocolli e linee guida.

Grazie a interventi di costante miglioramento tecnologico da parte dell’Azienda USL di Modena, anche con il contributo di donatori privati, oggi la Breast Unit dell’Ospedale di Carpi dispone di tutte le dotazioni più all’avanguardia, tra cui due mammografi, una tomosintesi, la RM mammaria, la Radioterapia e, prima realtà in Italia ad averlo adottato, lo Scalp cooler, il casco refrigerante che previene la perdita dei capelli.

La donna non deve cercare i diversi professionisti: attraverso il percorso di screening oppure, ove necessario, la diagnostica urgente, tutto avviene all’interno del Centro di senologia, in strutture integrate dal punto di vista funzionale. Il Core team multidisciplinare vede la presenza di Radiologo, Patologo, Chirurgo, Radioterapista, Oncologo; l’Extended team accoglie altre figure cliniche quali Medico nucleare, Chirurgo plastico, Fisiatra, Genetista, Psico-oncologo, Ginecologo con esperienza in preservazione della fertilità, Palliativista; ancora, un Data manager e un Nutrizionista a completare il percorso, e tutto il personale infermieristico e di sala operatoria, per un’assistenza globale dove la connessione fra le varie fasi è guidata dal Case Manager con la personalizzazione dell’intero iter.

Collabora attivamente alla Breast Unit di Carpi anche il personale dell’Ospedale di Mirandola, in particolare i radiologi e medici e infermieri del Day Service Oncologico, per offrire la migliore assistenza il più vicino possibile al domicilio delle pazienti. Centrale nell’intero percorso di cura il ruolo del volontariato, che accoglie e accompagna la donna e i suoi famigliari, supportando i professionisti.

“Il riconoscimento del Centro di Senologia dell’AUSL di Modena presso l’Ospedale di Carpi premia un modello di assistenza che è quello dell’integrazione fra molteplici figure professionali e dell’approccio alla ‘persona’ oltre che alla patologia – commenta il Direttore Generale Massimo Annicchiarico -. Si conciliano così le migliori pratiche cliniche ed i più avanzati trattamenti farmacologici con una medicina sempre più attenta alla individualità delle cure, ed alle specifiche esigenze delle donne. Coniugare altissima qualità tecnica ed altrettanto alta qualità umana rappresenta il valore aggiunto del modello Breast Unit di Carpi”.

“Non posso che essere estremamente soddisfatto di questo ulteriore riconoscimento nei confronti dell’Ospedale Ramazzini, che conferma sempre più la sua vocazione nell’ambito oncologico e dei tumori femminili e la qualità dei propri professionisti – dichiara il sindaco di Carpi Alberto Bellelli -. Un momento della vita di una donna, quello nel quale si scopre la malattia e si affrontano terapie e cure in un ambito così delicato per la relazione della persona con il proprio corpo, che non deve mai fare sentire la paziente abbandonata: anzi proprio in questa circostanza la donna va presa per mano con un approccio multidisciplinare e valutato caso per caso.

Quella della nostra Breast Unit è un’opportunità che oggi viene inserita nella Rete regionale dei Centri di Senologia dell’Emilia-Romagna (e su dodici centri compresi nella lista gli unici non capoluoghi di provincia sono Imola e proprio Carpi) ed è stata preceduta da recenti realizzazioni come la Radioterapia, il Laboratorio per i farmaci antiblastici e il Day Service oncologico, tanto per citarne alcune.

La sanità di Carpi, e più complessivamente dell’Area Nord, continua a giocare un ruolo attivo e propositivo all’interno della cabina di regia che accompagna il percorso di sperimentazione verso l’unificazione di Baggiovara e Policlinico, continuando ad arricchire le rete ospedaliera provinciale”.

I dati

Nell’ultimo anno con dati verificati disponibili (2016) in Provincia di Modena, su una popolazione bersaglio di quasi 85mila donne, ha aderito allo screening l’80% delle invitate; sono state richiamate per ulteriori accertamenti 2238 donne, pari al 5% di quelle monitorate. Di queste, circa 400 sono state sottoposte ad intervento.

Proprio dal percorso di screening arriva il 55% delle donne operate presso la Breast Unit di Carpi, che ogni anno esegue complessivamente dai 250 ai 350 interventi (il restante 45% proviene invece dalla radiologia clinica).

In quasi 10 anni di attività sono state prese in carico e curate circa 3000 donne con tumore al seno, il 70% delle quali provenienti dai Distretti di Carpi e Mirandola.

Le voci

“Quello della Breast Unit di Carpi è un percorso di assistenza unico e complessivo – spiega la Responsabile della Breast Unit Maria Grazia Lazzaretti –, il cui risultato è nel lavoro svolto insieme, tra clinici, professioni sanitarie, e volontariato, che qui da noi è sempre presente, accanto a noi, con la porta spalancata. Solo attraverso questa collaborazione è possibile costruire la terapia più adeguata a ciascuna singola paziente, che è condotta per mano passo dopo passo, grazie al lavoro del case manager e al dialogo tra i diversi professionisti, attraverso scelte terapeutiche condivise e individualizzate”.

“La Breast Unit nasce di fatto a Carpi nel 1999, ma è nel 2007 che avviene la sua formalizzazione con la costituzione del Modulo Organizzativo di Oncologia Senologica per diventare in seguito un vero e proprio percorso multidisciplinare – osserva Fabrizio Artioli, direttore dell’UO di Medicina interna e Oncologia dell’Ospedale di Carpi –. Una delle più grandi rivoluzioni dell’Oncologia degli ultimi 10 anni, infatti, non sono solo i farmaci e la tecnologia sempre più moderna, ma il lavoro interdisciplinare: si lavora insieme, tutti i professionisti, ciascuno portando il proprio apporto di sapere, esperienza, e gentilezza, un valore, quest’ultimo, a cui le pazienti hanno diritto. Deve coinvolgere tutti, da chi accoglie la persona, a chi le fa il prelievo, a chi dà le prime indicazioni, a chi la cura e la seguirà per tutto il suo percorso che nel 75% dei casi porterà alla guarigione”.

“Partecipo a questo evento nella consapevolezza che la Breast Unit di Carpi rappresenterà un modello da replicare, anche con riferimento all’esaltazione del ruolo delle associazioni dei malati, in linea con la consolidata tradizione dell’Ospedale di Carpi”, afferma Laura Del Campo, direttrice di FAVO, realtà che riunisce oltre 500 associazioni di volontariato oncologico, molte delle quali diffuse su tutto il territorio nazionale, per un totale di circa 25.000 volontari (nella maggior parte dei casi malati o ex malati) e 700.000 iscritti. “Sappiamo con certezza che all’inaugurazione seguono fatti e non parole. Troppo spesso, altrove, registriamo una diffusa indifferenza nei confronti del volontariato oncologico, che rappresenta invece un grande valore aggiunto non solo per l’accoglienza e la riabilitazione ma anche per la definizione dei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA)”.

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