Ha chiesto il processo per direttissima ma va già a rilento il giudizio per l’operatore sanitario di Mirandola di 39 anni accusato di aver estorto con minacce e violenza denaro a un utente disabile del centro in cui lavora a Mirandola. La prima udienza che era stata convocata, infatti, è stata spostata per lo sciopero degli avvocati.
L’uomo, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, da mesi costringeva Fabio, un 41enne con la sindrome di Down di Cavezzo che aveva in custodia, a rubare in casa per consegnargli denaro. Per convincerlo lo minacciava, gli diceva che non sarebbe più andato nel centro diurno dove passava le giornate, e non avrebbe lesinato nemmeno schiaffoni.
E’ stata la mamma del disabile a scoprire tutto e denunciare l’accaduto.
L’operatore venne arrestato e il Tribunale decise per l’obbligo d firma, non ravvisando la necessità del carcere e nemmeno quella degli arresti domiciliari. E ora non parte neanche il processo: la prossima udienza, se tutto va bene, ci sarà a metà giugno.
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