Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

L’Asp Area Nord compie 10 anni e si racconta

da | Mag 23, 2018 | Camposanto | 0 commenti

L’Azienda pubblica di Servizi alla Persona Comuni Modenesi Area Nord, nata nel maggio del 2008, compie dieci anni. Ieri, presso l’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola, si è tenuto il partecipato convegno dedicato a ripercorrere questa esperienza di cambiamento ed innovazione dei servizi di welfare sul territorio, “ASP. 10 anni di innovazione. Le esperienze della multisensorialità e del lavoro di rete”. E’ stata un riuscita occasione di riflessione comune a 10 anni dalla nascita dell’Azienda, con l’intervento degli amministratori locali, di esperti ed ospiti internazionali sulle esperienze concrete compiute di innovazione nei servizi alla persona. Sotto i riflettori in particolare la scelta di una metodologia all’avanguardia a livello internazionale per la cura delle persone con demenza. L’ASP in questi dieci anni è cresciuta e con essa la capacità di un territorio di dare risposta ai bisogni della persona. ASP è nata gestendo 4 servizi articolati su soli tre fra i comuni soci e ora ne gestisce 25 articolati su tutti i nove comuni, e tutti i servizi sono in rete tra loro: dall’assistenza domiciliare, alle case residenza, ai centri diurni, alle comunità alloggio, al telesoccorso, al trasporto sociale per anziani, ai cui ora si sono aggiunti CasaInsieme e gli alloggi con servizi; dagli appartamenti protetti ai centri diurni per persone con disabilità.

I cittadini dell’area nord utenti dei servizi di ASP erano 200 nel 2008 ora sono 1300. I dipendenti di ASP sono passati da 111 del 2008 agli attuali 312.
“Nell’innovazione a servizio della persona credo risieda la cifra del ruolo svolto da ASP in questi 10 anni – ha sottolineato Paolo Negro, Presidente dell’Azienda – Nell’innovazione ‘nei’ servizi già esistenti e nell’innovazione ‘dei’ servizi, intesa come nuove risposte e risposte nuove ai bisogni dei cittadini di tutta l’Area Nord. Sull’innovazione ‘nei’ servizi, penso alla scelta della multisensorialità e del metodo Snoezelen per il lavoro di cura delle persona anziane affette da demenza, ispirata alle più avanzate metodologie a livello internazionale e progressivamente estesa a tutti i servizi. Sull’innovazione ‘dei’ servizi, in primo luogo la ricerca delle risposte più appropriate ai nuovi bisogni delle persone con nuovi servizi; penso ad esempio al campo della gravissima disabilita adulta acquisita, un bisogno delicato ed importantissimo, che vedeva l’inserimento indistinto delle persone adulte affette da gravissima disabilità acquisita all’interno delle case residenza, fra gli anziani: noi abbiamo progettato e costruito un nucleo specialistico dedicato appunto alla gravissima disabilità adulta acquisita, all’interno dell’ex ospedale di San Felice, con 10 posti letto, primo nucleo di questo tipo in provincia e fra i primi in regione. Un traguardo d’innovazione complesso, una nuova risposta più appropriata che prima non c’era. Penso poi al filo dell’innovazione nella progettazione dei servizi, ad di là degli standard formali, con la ricerca di umanizzazione degli spazi, di qualità, vivibilità, luminosità, funzionalità, ecosostenibilità dei luoghi di cura, come con il nuovo Centro diurno per anziani che abbiamo realizzato a Mirandola o il nuovo Centro diurno per persone adulte disabili che abbiamo realizzato a San Felice. Poi il filo dell’innovazione di modello di welfare e penso al progetto CasaInsieme, messo in campo dopo il terremoto, una nuova idea di casa e di servizio per persone fragili, ispirato ai più avanzati modelli di co-housing sociale a livello europeo. Penso infine all’innovazione nella ricerca di partnership con il privato o il privato sociale per rendere possibili traguardi importanti per il territorio che da soli sarebbe impossibile realizzare, di cui è un esempio la nascita della Fondazione Hospice San Martino a cui ASP ha dato vita insieme al volontariato operante nel campo delle cure palliative per realizzare l’Hospice territoriale o all’accordo con il Trust Nuova Polis che vedrà presto realizzato e consegnato ad ASP e al territorio la nuova casa, il nuovo centro residenziale per gravi e gravissimi disabili congeniti, di cui il nostro territorio era carente, raddoppiando i posti a disposizione. Questi quindi cinque profili concreti di innovazione agiti da ASP in questi dieci anni: l’innovazione nei servizi, l’innovazione come nuovi servizi per rispondere ai nuovi bisogni, l’innovazione progettuale, l’innovazione del modello di welfare, l’innovazione nelle partnership col privato sociale. Ci sembra possano far dire che siano stati davvero 10 anni d’innovazione continua e questo il valore aggiunto di ASP”.
“L’ASP è stato attore vero di cambiamento del welfare del nostro territorio – ha detto in apertura del convegno Maino Benatti, sindaco di Mirandola e presidente dell’assemblea dei soci di ASP – il successo di questa esperienza conferma che quando questo territorio si unisce veramente intorno ad un obiettivo si ottengono risultati eccellenti. Risultati ottenuti in un periodo di crisi delle risorse pubbliche: unirsi ci ha consentito di non penalizzare ma anzi di continuare ad investire sul welfare”
“L’ASP è uno dei successi del processo di aggregazione dei Comuni dell’Area Nord – ha evidenziato Luca Prandini, Sindaco di Concordia e Presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord – figlio di una scelta politica forte dei nove comuni soci di ASP”.
“Le riforma nazionale e regionale che ha portato alla nascita delle ASP – ha detto il Presidente della Regione Stefano Bonaccini  nel suo videomessaggio al Convegno – è stata una riforma giusta. Le riforme però non solo si scrivono ma per avere successo devono essere interpretata con coerenza. L’ASP dell’Area Nord di Modena ha interpretato lo spirito di quella riforma e i risultati si vedono”

Condividi su: