A poche ore dal sesto anniversario del sisma del 29 maggio 2012 si infiamma la polemica politica.
In una nota il capogruppo leghista in Regione Alan Fabbri ha attaccato la gestione della ricostruzione sostenendo che:
Se i nostri Comuni, anche quelli più duramente colpiti sono riusciti almeno in parte a ripartire, è grazie alla forza e alla tenacia dei cittadini e alla costanza degli amministratori e dei tecnici che hanno fatto il massimo per dare risposte concrete. Molto ancora resta da fare, i tempi lungi e la burocrazia opprimente mettono in difficoltà privati e imprese. E tanta responsabilità è della Regione Emilia Romagna che avrebbe dovuto garantire modi e tempi diversi per la ripresa.
Come ogni anno durante l’anniversario del sisma la Regione, ancora una volta senza ammettere le proprie colpe, snocciola numeri che non riflettono la situazione reale. E’ ancora presto, infatti per parlare di una vera ripresa del territorio e nonostante siano trascorsi sei anni i veri risultati sono ancora lontani. Troppe le famiglie e aziende sono ancora alle prese con i sistemi Mude e Sfinge che, per garantire tempi accettabili richiederebbero più personale addetto. Troppo lunghi ancora i tempi dell’avanzamento lavori che non permettono a chi ricostruisce di procedere, troppo pesanti le difficoltà delle realtà agricole che faticano a ripartire e si trovano, dopo anni, ancora vittime di logiche assurde e di ordinanze contraddittorie.
Per quanto riguarda le abitazioni private la regione canta vittoria, sbandierando alte percentuali di contributi liquidati, omettendo di specificare che le domande ancora aperte e i cantieri che ancora devono prendere il via riguardano proprio i casi più gravi cioè la ricostruzione pesante (classificata E) e questo non può considerarsi un successo”. Mentre per le aziende “gli stessi numeri forniti dalla Regione parlano di liquidazioni dei contributi che arrivano con grave ritardo e che mettono in difficoltà chi vuole ripartire.
Non si è fatta, però, attendere la replica di Palma Costi, assessora regionale alle attività produttive e alla ricostruzione che così scrive in una nota:
Le parole del consigliere Fabbri mostrano davvero quanto sia rimasto molto poco da criticare e da attaccare in tema di ricostruzione post sisma, visti gli scarsi contenuti di merito a sostegno delle sue dichiarazioni. D’altra parte, nessuno – né il Commissario delegato, Stefano Bonaccini, né tantomeno io – ha affermato in questi giorni che la ricostruzione sia conclusa o che non sia rimasto nulla da completare. Ma è sbagliato e irrispettoso dire che si è fatto poco e male.
E’ irrispettoso soprattutto nei confronti di tutti coloro che in questi sei anni si sono impegnati per raggiungere i risultati, importanti, ottenuti: i cittadini e i residenti dell’area del cratere in primo luogo, i sindaci e gli amministratori locali, lavoratori e imprese, i professionisti, fino ai dipendenti di Comuni e struttura commissariale. Tutti attori protagonisti di questa ricostruzione.
Quanto ai numeri Costi precisa:
I numeri che sono stati forniti, oltre ad essere un atto dovuto nei confronti di tutti, per trasparenza e resoconto doveroso, sono dati di fatto inconfutabili. Numeri che invece mancano nelle dichiarazioni del consigliere, che si limita a fare campagna elettorale, ma priva di informazioni di sostanza. In questi giorni non sono stati dati soltanto i numeri della ricostruzione, ma si è affermato che, nonostante gli ottimi risultati ottenuti, l’impegno rimarrà sempre lo stesso. Per completare ciò che manca per raggiungere il traguardo. E l’attenzione su questi territori non calerà, ma essere già arrivati a questo punto della ricostruzione ci permetterà di concentrarci sui casi più complessi, come le opere pubbliche e i beni culturali, che per loro natura hanno tempi di intervento più lunghi.
Infine, l’assessora Costi conclude:
Viene rispolverata dal consigliere Fabbri anche la critica rispetto alla complessità delle ordinanze commissariali, ormai messa in soffitta da anni. Ricordiamoci che nel suo complesso l’impianto normativo per il riconoscimento dei contributi per la ricostruzione è stato costruito da zero dal Commissario insieme ai sindaci, condividendone le scelte, attraverso il Comitato istituzionale di cui il consigliere Fabbri ha fatto parte come amministratore di uno dei Comuni maggiormente colpiti. Scelte che ha condiviso e attuato.