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Bargi (Lega): “Profughi sulle ambulanze con anziani e malati, c’è qualcosa che non va”

da | Giu 21, 2018 | Cronaca | 0 commenti

“Richiedenti asilo, che diventeranno clandestini, in servizio sulle ambulanze per assistere malati e anziani. E’ questo il livello che le associazioni di volontariato di Modena garantiscono in materia di trasporti sanitari? Abbiamo portato il caso in Regione: è gravissimo utilizzare personale non qualificato e addirittura in procinto, nella grande maggioranza dei casi, di diventare irregolare per un servizio delicato, non solo dal punto di vista sanitario e professionale, ma anche umano. Le associazioni di volontariato devono rispondere a particolari standard: chiediamo alla Regione se questa scelta non sia in contraddizione con i parametri previsti dalla legge”.

Stefano Bargi, consigliere regionale Lega Nord, ha depositato una interrogazione in Regione dopo che il Comune di Modena ha annunciato che un gruppo di richiedenti protezione internazionale ospiti dei Cas gestiti da Caleidos, L’Angolo e Pobic Emergency Transport ha iniziato “un percorso che li porterà ad apprendere le tecniche di movimentazione e trasporto degli utenti”, per affiancare i volontari Croce blu negli accompagnamenti sanitari.

“Si tratta di sedicenti profughi provenienti da Nigeria, Ghana e Gambia che entreranno in servizio come volontari sulle ambulanze della Croce Blu di Modena per il trasporto di anziani e disabili”, spiega Bargi “peccato che il 95% di questi (stando alle statistiche pubblicate dalle stesse associazioni che si occupano dei richiedenti asilo) non verrà riconosciuto come vero profugo, mentre un’altra quota importante non otterrà nessuna forma di protezione internazionale”.

Di fatto quindi si tratta di mettere in servizio “dei futuri irregolari”, aggiunge Bargi e considerato che “in Emilia Romagna il sistema dei trasporti sanitari è regolato dal percorso di accreditamento disciplinato con legge regionale, chiediamo di sapere se questo progetto di volontariato, svolto in collaborazione con il Comune di Modena, non contraddica la normativa”.

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