SOLIERA -Voleva solo fare un affare, si è trovato dentro un incubo lungo un anno e che gli è costato almeno 50 mila euro. Siamo a Soliera, dove l’estate scorsa un imprenditore sportivo di 48 anni è stato avvicinato da un utente degli impianti che gestisce. Era un tunisino di 22 anni che gli proponeva un affare: acquistare un maxi televisore al plasma per 1300 euro.
L’imprenditore accetta e inizia a pagare il pattuito a rate, ma del televisore, tra una scusa e l’altra, non c’è traccia. Non viene mai consegnato, e le richieste di denaro si intensificano.
Il tunisino incomincia con le minacce. Racconta all’imprenditore di sapere dove vive e quello che fanno la moglie e i suoi figioletti, lo segue al lavoro, si fa trovare sotto casa. Arriva a mandargli anche la foto di se stesso che impugna una pistola (a destra).
L’imprenditore paga e paga, sperando che le richieste finsicano. Ma come sempre in questi casi, le richieste si fanno anzi più pressanti: il tunisino arriva a ottenere più di 50 mila euro.
Dopo un anno l’imprenditore solierese dice basta, e si rivolge ai Carabinieri. I militari organizzano una trappola, chiedendo all’imprenditore di dare appuntamento al tunisino per pconsegnare banconote segnate. Al momento dello scambio,avvenuto presso il Cup di Soliera, l’arresto.
I Carabinieri hanno ricostruito più di 60 passaggi di denaro tra i due in appena un anno, e scoperto che il 22enne pur essendo giovane ha una lungissima sfilza di precedenti penali per ricettazione, contrabbando, traffico di stupefacenti e vanterebbe pericolose frequentazioni con i peggiori crimali del Nord Italia.
Ma le indagini proseguono: si sospetta che il tunisino avesse un’altra vittima cui estorceva danero, una donna.