A Camposanto domenica si vota per eleggere il nuovo sindaco che succederà ad Antonella Baldini. La sfida è tra Mauro Neri, candidato per il Centrodestra (che si presenta unito) con “Uniti per Camposanto” e Monja Zaniboni della lista “Noi per Camposanto” sostenuta dal Centrosinistra. Non ha presentato nessun candidato, invece, il Movimento 5 Stelle. La sicurezza è il tema caldo presente nel programma di entrambi i contendenti.
Mauro Neri ha 57 anni, è sposato, ha una figlia. Lavora come operaio metalmeccanico e programmatore Cnc. Ha già esperienza in politica, essendo consigliere comunale nel mandato che sta per concludersi, ma è la prima volta che corre per la carica di primo cittadino. E’ il candidato del Centrodestra con la lista “Uniti per Camposanto”.
“Sono il candidato del Centrodestra unito – spiega -. Uniti si vince e puntiamo, dopo 70 anni di governo della sinistra, a vincere per cambiare le cose”.
I punti principali del programma riguardano la sicurezza, la viabilità, con il completamento della tangenziale per sollevare il centro storico dal transito dei mezzi pesanti, il sostegno alle aziende e alle piccole attività, investire sul territorio per non farlo morire. “Il nostro slogan – spiega Neri – è prima gli italiani, in particolare sostenendo le famiglie in difficoltà. Poi, c’è il problema della sicurezza”.
SICUREZZA. “Negli ultimi anni sono aumentati i furti, nonostante siano state impiantate 55 telecamere, ma ci sono aree come quella del Bosco che ne sono sprovviste. Serve un maggior controllo del territorio. E, poi aumento dell’illuminazione nelle aree sensibili”.
IMMIGRAZIONE. “A Camposanto il 16% della popolazione è straniera. Bisogna controllare per capire chi ha diritto di rimanere e chi no”.
CAMPO NOMADI. “Si è voluto farlo a tutti i cosi. Si parla sempre di integrazione, visto che non sono più nomadi da 50 anni, chiuderli in campo sa di ghetto.
VIABILITA’. “Noi vogliamo concludere la tangenziale per alleggerire il centro dal traffico pesante”.
RICOSTRUZIONE E SCUOLE. “Camposanto non ha avuto grossi danni. Sono state ricostruite le scuole, però secondo noi andavano riunite in un unico polo. Penso non ci sia stata la volontà politica di farlo”.
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