La Dda di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio di Mario Ventura, ex vice prefetto e capo di gabinetto della prefettura di Modena (ora si occupa di raccordo con enti locali e consultazioni elettorali) e di altre 10 persone, in un procedimento che nasce dalla maxi inchiesta Aemilia sulla ‘ndrangheta. A riportare la notizia è la Gazzetta di Modena. I reati ipotizzati a vario titolo nei confronti degli 11 sono rivelazione di segreti, minaccia ai Corpi dello Stato, false informazioni al pubblico ministero, favoreggiamento, con l’aggravante mafiosa.
Ventura era coordinatore delle riunioni del Girer, gruppo interforze per prevenire il rischio infiltrazioni. Insieme a lui i nomi di Daniele Lambertucci, addetto all’Informatica della prefettura, Giuseppe Marco De Stavola (agenzia delle Dogane), l’avvocato modenese Giancarla Moscattini, l’imprenditore di San Felice Augusto Bianchini, la moglie Bruna Braga e il figlio Alessandro, Ilaria Colzi, Alessandro Tufo, Giuliano Michelucci e Giulio Musto (società Safi).
Secondo quanto ipotizzano i pm della Dda Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, gli undici imputati avrebbero, con ruoli differenti, aiutato aziende in odore di mafia ad aggirare gli ostacoli dell’amministrazione pubblica a protezione della ricostruzione post sisma in Emilia. Come riporta sempre l’edizione odierna de la Gazzetta di Modena gli imputati sarebbero considerati ‘complici’ con l’ex Senatore Carlo Giovanardi, che era membro della commissione parlamentare antimafia. Giovanardi stesso è indagato, a sua volta con l’aggravante mafiosa: la Corte Costituzionale, come noto, deve decidere se siano utilizzabili le intercettazioni a suo carico anche senza l’autorizzazione del Parlamento. (Ansa)
L’Antimafia chiede il processo dell’ex vice Prefetto per la vicenda Bianchini
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