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Mirandola, in 20mila al Memoria Festival

da | Giu 11, 2018 | Mirandola | 0 commenti

La seconda edizione del Memoria Festival, intervallato lo scorso anno dal ProMemoria, chiude con 20 mila presenze. Lo rende noto un comunicato della manifestazione. Nei quattro giorni del Festival – organizzato dal Consorzio per il Festival della Memoria in collaborazione conGiulio Einaudi editore – il pubblico ha riempito le strade, le vie, i portici e le piazze di Mirandola per ascoltare i tanti ospiti che hanno articolato le proprie riflessioni sul filo della memoria.

Tanti gli incontri che hanno fatto registrare il tutto esaurito: il reading di Diego De Silva e Luciana Littizzetto, le Memorie di storie di un tempo di Mauro Corona e i dialoghi tra Piero Fassino e Ferruccio de Bortoli e tra Giovanni Maria Flick e Francesco Clementi – moderati da Gabriele Santoro – sui temi della giustizia. Posti in piedi anche per Federico Buffa, Andrea Marcolongo, Donatella Di Pietrantonio con Angela Rastelli e per Marco Presta, inconfondibile voce radiofonica.

Grande successo anche per l’appuntamento con Gustavo Zagrebelsky, il dialogo tra Gian Carlo Caselli e Gian Paolo Maini, i giochi con le parole di Stefano Bartezzaghi, la conversazione tra Dori Ghezzi, Giordano Meacci e Francesca Serafini e il racconto degli Umanisti italiani di Massimo Cacciari e Raphael Ebgi.

In tanti hanno seguito le attrici Anna Galiena e Milena Vukotic ripercorre le tappe di una lunga carriera – rispettivamente con Ennio Bispuri e Mario Patanè e con Gian Piero Brunetta – e hanno assistito a incontri che hanno spaziato dalla letteratura, come quelli con Carlo Lucarelli, Fortunato Cerlino e Marco Peano, fino alla scienza e alla medicina, materia di cui hanno discusso Enrico Alleva, Massimo Dominici con Ilaria Vesentini e Giorgio Vallortigara, passando per la musica con Ferdinando Fasce. Tra gli incontri più applauditi anche quello con Paolo Giordano e Ernesto Franco, l’evoluzione della gastronomia raccontata da Oscar Farinetti e Marino Niola, il viaggio fotografico tra le terre di frontiera con la documentarista Monika Bulaj, i Ricordi di un mondo lontano di Isa Barzizza e Ennio Bispuri e le Memorie dell’universo esplorate da Guido Tonelli e Giovanni Caprara.

E ancora, tante presenze per Walter Barberis e Sergio Luzzatto, entrambi protagonisti di un incontro sul difficile tema della Shoah, le indagini storiche di Miguel Gotor e Mario Isnenghi, le esplorazioni geografiche di Franco Farinelli, il percorso di Vincenzo Trione da Raffaello a Wharol, le parole “dentro la nebbia” di Marco Belpoliti e le lezioni del filosofo Remo Bodei e del latinista Alessandro Fo.

Memoria è anche musica, come quella di Nicola Piovani, la “conversazione” al pianoforte di Ramin Bahrami con Sandro Cappelletto e i  ritmi di AmbrogioSparagna e l’Orchestra popolare italiana. E, continuando tra le arti, la rassegna cinematografica a tema e le mostre hanno contribuito ad ampliare l’esplorazione “mnemonica”: Una storia moderna, sulle fotografie di Rodrigo Pais, Copy in Italy, Sulle tracce del cavallo d’acciaio, con le fotografie di Giancarlo Polacchini, Colorando i colori… opere di Alessio Primavera, il percorso attraverso Storia e memoria dell’azienda Menù, l’installazione Reagenti, per condividere la memoria del tessuto produttivo a sei anni dal terremoto del 2012, Fotomed, che ricordare e promuovere il Comparto Biomedicale Mirandolese e, infine, la Memoria lontana, pirografie di Luigi Licitra (in collaborazione con Auser).

Infine, molto apprezzate anche le attività ludiche e i laboratori per bambini, ragazzi e adulti, la libreria “La Fenice”, per l’occasione allestita nella piazza centrale, lo spazio della biblioteca “Eugenio Garin” e quello riservato alla Memoria del gusto, a cura di Coldiretti e degli agrichef di Campagna Amica, dove tra piatti tipici e menù ogni giorno diversi il pubblico ha potuto gustare le prelibatezze del territorio.

“In questa edizione – afferma il sindaco di Mirandola Maino Benatti – un elemento in particolare ci ha reso ancora più consapevoli dell’importanza del Memoria Festival: il fatto che molti dei nostri ospiti, durante i loro incontri, abbiano sottolineato la necessità di dialogare e confrontarsi su un tema come questo, di profonda attualità. Mirandola è la città della Memoria, ne siamo profondamente convinti, e per la terza volta si è dimostrata tale. L’affetto e l’interesse con cui la città ci ha seguiti, credendo insieme a noi in questo progetto, e l’attenzione della stampa ci portano ad augurarci una sempre più stretta continuità tra le edizioni, giusto riflesso del respiro nazionale del Festival e del posto di rilievo che occupa accanto alle altre manifestazioni importanti del panorama culturale italiano”.

Si sofferma invece sulla centralità del tema Giuliano Albarani, presidente del Consorzio per il Festival della Memoria: “In una contemporaneità così fugace, in cui tutto scorre veloce sulla patina del presente, la memoria è indispensabile. Conservare il ricordo di ciò che è stato ci offre una finestra privilegiata da cui vedere ciò che potrebbe essere, così da agire di conseguenza. La memoria non fa neppure distinzioni generazionali, perché il racconto di chi ha vissuto abbraccia anche chi non c’era. Il pubblico che in questi giorni ha affollato il centro di Mirandola ha saputo cogliere questo messaggio, lo stesso che è alla base del nostro Festival: non c’è nulla, né argomenti, né destinatari, che la memoria escluda”.

Buoni risultati anche sul web: più di 5 mila nuovi utenti hanno visitato il sito ufficiale memoriafestival.it mentre la pagina Facebook ha superato la soglia dei 4600 “mi piace” coinvolgendo più di un milione di utenti e raggiungendone oltre 128 mila. Inoltre, sempre dal lato social, oltre 45.800 visualizzazioni su Twitter solo negli ultimi 28 giorni e grande seguito per il nuovo profilo Instagram, che in poco più di due mesi ha già 612 follower, costantemente in crescita.

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