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Secchia, oltre 6,7 milioni di euro per la messa in sicurezza

da | Giu 2, 2018 | San Prospero, Novi, Soliera, In primo piano | 0 commenti

Venerdì 1 giugno nella sede centrale di Aipo a Parma è terminata la procedura di esame delle offerte per l’aggiudicazione, da parte dell’Agenzia, del primo lotto di lavori di adeguamento e messa in sicurezza dell’argine del fiume Secchia nel tratto che va dal Comune di Campogalliano all’attraversamento della linea Tav nel Comune di Modena. Opera affidata all’associazione temporanea di imprese formata da Cimoter, Cementsystem, Opere geotecniche di Valter srl. Lo rende noto un comunicato della Regione.

L’intervento, un anno di lavori per complessivi 6.774.000 euro (al lordo del ribasso d’asta), è finalizzato – spiega la nota – all’adeguamento in quota e in sagoma del sistema arginale a valle della cassa di espansione fino al confine regionale.

“Continuiamo a lavorare per la messa in sicurezza del territorio, per noi una priorità- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- sapendo che la prevenzione è un fattore fondamentale, senza mai lasciare soli cittadini, imprese e comunità locali quando è necessario un aiuto immediato. E ora un nuovo maxi cantiere per la sicurezza del nodo idraulico di Modena, sul quale vengono investiti complessivamente 36 milioni di euro, è pronto a partire nel pieno rispetto dei tempi fissati, e cioè entro l’estate”.

“Nei giorni scorsi- sottolinea l’assessora regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo- avevamo fatto il punto degli interventi con i sindaci dei Comuni coinvolti dall’alluvione del 2014, la provincia e tutte le autorità competenti: l’affidamento dell’appalto sugli argini del Secchia conferma quanto annunciato in quell’occasione. Ringrazio Aipo per il lavoro svolto procedendo secondo il calendario fissato, anche a fronte della complessità delle opere che ha richiesto un’approfondita fase di studio e valutazione. La sicurezza- conclude l’assessore- è una priorità della Regione: avanti così per attuare anche i prossimi cantieri, fino al completamento del piano di investimenti previsti per la bassa modenese”.

Il primo lotto di lavori

Questo primo stralcio riguarderà il tratto arginato che va dal Comune di Campogalliano all’attraversamento della linea Tav nel Comune di Modena.

Per arrivare a definire il progetto esecutivo è stato necessario – prosegue la nota – un complesso e approfondito lavoro di analisi e di studio sulle caratteristiche morfologiche e idrauliche del tratto considerato, in modo da individuare con precisione la localizzazione e le tipologie degli interventi.

Le operazioni di ringrosso arginale saranno realizzate prevalentemente dal lato fiume e solo in alcuni casi dal lato campagna dell’argine.

In alcuni settori sono previsti interventi di impermeabilizzazione e diaframmatura, per evitare fenomeni di infiltrazione e sifonamento, posizionamento di scogliere in massi, riprofilature dell’alveo, inserimenti di palancole. In programma anche opere di adeguamento dei sistemi di intercettazione di due canali interferenti, Canale Carrobbio e Fossa Cassana, nel Comune di Modena.

Le operazioni di cantiere richiederanno inevitabilmente chiusure temporanee del passaggio sugli argini e interesseranno anche il percorso ciclopedonale “Natura Secchia”, che verrà in ogni caso completamente ripristinato a fine lavori.

La soddisfazione dei sindaci

“Dieci giorni fa l’assessora Gazzolo – ricorda il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli – ha fatto il punto in Provincia sugli interventi previsti per la sicurezza del nodo idraulico modenese e questo cantiere era uno degli impegni presi davanti ai sindaci, un impegno che la Regione ha mantenuto. Ora sollecitiamo una rapida partenza dei lavori”.

“Migliorerà la sicurezza del territorio – aggiunge la sindaca di Campogalliano Paola Guerzoni – e ciò permetterà a quelle zone di Campogalliano considerate esondabili di non essere inondate così spesso e così pesantemente come è avvenuto negli ultimi anni. Famiglie e imprenditori stanno certo imparando a diventare più resilienti, ma questi lavori sono fondamentali per offrire loro garanzie per il futuro e creare così le condizioni affinché possano continuare a costituire con la loro presenza un prezioso presidio per quelle zone”.

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