A seguito del verificarsi di un caso di TBC in alunno che frequenta la scuola media di Bondeno, è stato avviato il protocollo di sorveglianza della malattia, come previsto dalle linee guida in materia (in particolare “Aggiornamento delle raccomandazioni per le attività di controllo della tubercolosi del Ministero della Salute anno 2009) coordinato dal Dipartimento di Sanità Pubblica.
La tubercolosi è una malattia con bassa capacità infettiva e si trasmette prevalentemente per via aerea.
La valutazione dei “contatti” dei casi di tubercolosi contagiosa rappresenta il metodo migliore per la sorveglianza della diffusione della malattia. Si attua tramite l’accurata selezione delle persone venute in contatto con il malato e solo a queste l’esecuzione di un test che solitamente è un esame cutaneo: intradermoreazione secondo Mantoux.
Il caso è stato già segnalato alla Regione ed è stato attivato il protocollo di sorveglianza della malattia stessa, come previsto dalle linee guida in materia.
I contatti vengono classificati in base al livello e alla durata dell’esposizione (metodo “dei cerchi concentrici”) nei tre mesi precedenti la comparsa della malattia dando la priorità ai contatti familiari e a quelli a rischio più elevato. Nel caso specifico, i “contatti” comprendono anche i compagni di classe e gli operatori scolastici.
Gli operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica e Pediatria di Comunità dell’Azienda USL di Ferrara hanno informato nei giorni scorsi la Dirigente scolastica e hanno fatto pervenire ai genitori degli alunni della classe e al personale scolastico interessato l’informativa attinente il caso, comprensiva degli interventi di screening che inizieranno lunedì 11 giugno p.v. e che proseguiranno fino al completamento del programma stabilito.
Il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, sottolinea come «Per questa tipologia di infezione sono previste chiare linee guida che si attivano immediatamente, non appena viene segnalato il caso. Le istituzioni – prosegue – hanno lavorato in modo corale e rapido per comunicare direttamente ai destinatari delle politiche di profilassi i comportamenti da attuare e gli esami clinici necessari. Teniamo monitorata la situazione, mantenendo un canale aperto con l’Azienda Sanitaria, così come è sempre stato attivo anche quello con l’Istituto comprensivo “Bonati”».