MIRANDOLA- Sono da giovedì in sciopero ad oltranza con presidio davanti ai cancelli, i lavoratori della Carrozzeria Barbi di Mirandola contro l’annuncio da parte della direzione aziendale della possibile chiusura in tempi brevi per grave crisi economico-finanziaria.
La Rsu e la Fiom/Cgil però non ci stanno, anche perché, spiega il sindacato inunanota, “l’azienda continua ad avere commesse e ci sono anche possibili sviluppi di mercato ed interessamenti di una newco a rilevare l’attività. Da sottolineare anche che in azienda non si fa cassa integrazione ad almeno 3 anni”.
La Carrozzeria Barbi di Mirandola è un’azienda storica del territorio della Bassa modenese, fondata nel 1905, e sino a qualche anno fa contava oltre 100 dipendenti, oggi ridotti a 15.
“Nel corso dei vari incontri con l’azienda delle ultime settimane, sia in sede aziendale che istituzionale alla presenza anche del sindaco Benatti di Mirandola- proseguono dal sindacato – la Fiom/Cgil ha chiesto all’impresa il massimo sforzo per dare continuità produttiva e quindi salvaguardare l’occupazione, non escludendo nessuna possibilità.
Ad oggi, infatti, ci sono solo dei contatti informali, ma non proposte concrete per dare continuità produttiva e occupazionale all’azienda, ad eccezione della proposta Barbi and Coach.
La Fiom, la Rsu e i lavoratori ritengono irresponsabile l’atteggiamento aziendale che, a fronte del nulla cosmico sul versante delle trattative per la cessione, ci sia una pregiudiziale verso l’unica proposta oggi presente al tavolo che è appunto quella della newco Barbi & Coach.
La Barbi può fare tutte le trattative possibili, è nel suo diritto sondare tutte le proposte di subentro, ma qualora non si trovasse a breve un’acquirente, bisogna prendere assolutamente in considerazione anche l’opzione Barbi and Coach, oggi scartata dall’attuale proprietà”.