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“Sono il nipote di Antonio il muratore” e offrivano arance per poi rubare

da | Lug 20, 2018 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro | 0 commenti

“Sono il nipote di Antonio il muratore”, così si presentevano alle vittime, e offrivano loro arancee altra frutta. Poi le derubavano. La Polizia Municipale di Formigine ha identificato oltre 30 persone residenti o ospitate in varie città, tutte imparentate tra di loro, collegate a numerosi episodi in diverse regioni, della cosiddetta “truffa delle arance”. Tutto parte da una segnalazione a inizio giugno di un uomo raggirato a Formigine. Si decide quindi di raccogliere una vera e propria rassegna stampa online di episodi simili, e da questa ricerca emergono casi analoghi in tutto il Nord Italia, i cui colpevoli erano stati puniti con sanzioni amministrative o fogli di via.

Contestualmente, in base alle foto scattate dalla vittima, gli agenti della Polizia Municipale riescono anche a risalire al produttore e al mercato ortofrutticolo da cui è passata la merce usata nella truffa, e da lì ai potenziali clienti. Incrociando le informazioni, il cerchio si è progressivamente stretto intorno non solo all’uomo segnalato per il raggiro a Formigine, identificato dalla vittima in una foto recuperata dagli agenti, ma a un’intera rete di persone originarie della Campania, tutte parenti, pregiudicate e note alle Forze dell’Ordine per lo stessa tipologia di reato.

Lo schema era sempre quello: una o due persone avvicinavano la vittima, in genere una persona anziana sola, e pronunciavano una precisa frase: “Ciao, sono il figlio di Antonio il muratore”. Fingendosi persone amiche, dicevano di voler regalare della frutta e, senza aspettare il consenso, caricavano nelle auto dei malcapitati una o più cassette, salvo poi chiedere un compenso spropositato per quantità e qualità della merce (spesso avariata), o in diversi casi, sfilando i soldi direttamente dal portafogli, contando sulla debolezza delle vittime, che non avevano la forza di opporsi.

Nella Bassa si sono registrati diversi casi di truffa dei venditori abusivi di frutta, i quali prediligono come vittime che quesi sempre un anziano: appena apre il portafoglio per pagare, gli sfilano via tutti i soldi e fuggono. Un trucco vecchio, usato più volte, ma evidentemente ancora efficace nonostante i frequenti arresti.

Uno degli ultimi casi, particolarmente violento, avvenne a Tramuschio, frazione di Mirandola, qualche mese fa. In quel caso un anziano era stato avvicinato da un venditore di arance mentre era nel giardino di casa, e derubato di 500 euro. Il malcapitato venne ferito tentando di recuperare i soldi, perchè venne trascinato dal furgone in fuga.

Le indagini della Polizia Municipale di Formigine, grazie alla collaborazione con le Forze dell’Ordine delle città dove erano avvenute le altre truffe e a un attento lavoro sui profili social dei sospettati, hanno consentito non solo di identificarli, e di ricostruire i legami di parentela, ma di associarli anche a numeri di targa di alcuni furgoni. Dopo la querela da parte della vittima formiginese, l’informativa è stata inviata alla Procura di Modena.

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