La pertosse è una malattia infettiva diffusa in questo periodo nella popolazione e che, quindi, può colpire anche gli operatori sanitari. Di solito per prevenire la diffusione è sufficiente una profilassi mirata e l’utilizzo di mascherine chirurgiche, durante il periodo della profilassi. La diagnosi della pertosse non è sempre immediata visto che il sintomo principale, la tosse, è diffuso in una stagione caratterizzata da forti gli sbalzi termici e dal massiccio utilizzo dell’aria condizionata. Per questo motivo i primi sintomi della pertosse possono essere confusi con quelli di un semplice raffreddamento.Lo rende noto l’Ausl.
Nei giorni scorsi al Servizio Igiene Ospedaliera dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è stato notificato un caso di pertosse in un operatore sanitario degli ambulatori del Padiglione Oncologico Beccaria del Policlinico di Modena, rientrato dopo un lungo periodo di assenza, . Come sempre avviene in casi del genere, la Direzione Sanitaria, in accordo con il Servizio di Igiene Pubblica dell’Azienda USL di Modena e con il Medico Infettivologo, ha avviato le misure di prevenzione della diffusione (profilassi) su tutti i pazienti e gli operatori che hanno avuto un contatto diretto con il caso segnalato. Nessuno altro paziente o operatore, ad oggi, è risultato sintomatico.
“La pertosse – spiega il dottor Mauro Codeluppi, infettivologo del Policlinico – è una malattia infettiva batterica contagiosa, i cui sintomi sono solitamente simili a quelli del raffreddore comune, presentandosi con un naso che cola, febbre e tosse lieve a cui seguono settimane caratterizzate da attacchi più forti. La malattia, nell’adulto, solitamente, non ha un decorso grave, mentre nel bambino può portare a complicanze anche severe. Per la pertosse esiste un vaccino che, però, non è obbligatorio.”