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Cresce la banda ultralarga in Emilia-Romagna

da | Ago 4, 2018 | Economia | 0 commenti

La connettività a banda ultra larga come strumento dell’innovazione e della trasformazione digitale dell’azienda. È uno dei punti emersi nel corso del convegno che si è svolto nei giorni scorsi nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna.

“Internet veloce, perché questo significa banda ultralarga – ha spiegato Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna – è un prerequisito, un  elemento base per poter consentire a ogni impresa di poter introdurre nuovi modelli di gestione e di business, di diventare più efficienti e competitive sul mercato globale. Consente di relazionarsi meglio con fornitori, con la PA e il territorio, modificare il processo produttivo, migliorare la produttività. E’ un’infrastruttura indispensabile per consentire alle imprese di cogliere tutte le opportunità dell’economia digitale”.

In Emilia-Romagna i privati – come spiega Unioncamere – hanno già investito per oltre il 50%, mentre il restante 50% sono investimenti pubblici sui quali Lepida e Infratel stanno lavorando insieme. “C’è un piano da 255 milioni che permetterà il completamento di tutte le unità immobiliari sia nelle zone a svantaggio economico, dove investe il pubblico, che in quelle più fortunate, dove investe direttamente il privato – ha puntualizzato Gianluca Mazzini, direttore generale di Lepida – Rispetto alla scadenza fissata, il 2020, c’è qualche ritardo legato alle procedure di gara e ai ricorsi, è possibile che si arriverà al 2021. Su opere di queste dimensioni, un ritardo naturale”.

Secondo il risultato del bando per l’Emilia-Romagna, l’86% delle unità immobiliari sarà coperto dalla banda ultralarga (più di 100 Mega). Open Fiber, la società (50 per cento Enel-50 Cassa Depositi e Prestiti) che si occupa di portare la fibra ottica nelle case degli emiliano-romagnoli ha in programma di raggiungere più di 760.000 unità immobiliari, più di 665.000 con la banda a più di 100 mega. Nel 2018 i cantieri interesseranno in totale 76 Comuni, per circa 200.000 unità abitative e 2.500 chilometri di fibra posata.

L’Italia è al 25esimo posto su 28 nella classifica secondo l’indicatore europeo “DESI” che valuta lo stato dell’arte del digital divide, anche se la copertura a Banda Ultralarga sta crescendo più della media europea

L’Emilia-Romagna è più avanti nell’utilizzo di internet rispetto al dato medio nazionale e più vicino alla media europea.

“Le sfide che abbiamo davanti sono due: completare l’infrastruttura e aiutare le piccole e piccolissime imprese ad acquisire la cultura digitale – ha aggiunto Claudio Pasini – E’ impegno difficile, ma penso che ci siano le condizioni da qui a qualche anno per poter ottenere gli obiettivi che ci siamo prefissi”.

Il sistema camerale sta dando il suo contributo anche attraverso il progetto Ultranet, che punta proprio ad aiutare le Pmi a superare il ‘digital divide’.

“E’ un’iniziativa delle Camere di commercio per accompagnare la realizzazione della banda ultralarga che sarà opportunità per la competitività delle imprese e per i territori, l’inclusione sociale, l’occupazione e per la qualità della vita nei territori. – ha affermato Andrea Sammarco, vicesegretario generale di Unioncamere italiana – L’infrastruttura potrà generare un processo di ridefinizione del business d’impresa attraverso l’approccio all’economia digitale. Ultranet vuole dare la giusta informazione alle imprese per cogliere le opportunità di questa tecnologia abilitante e dalla disponibilità di connettività qualificata, veloce e sicura”.

La rete nazionale messa in piedi da Unioncamere conta ad oggi 88 PID -punti di impresa digitale, veri e propri sportelli che accompagno le aziende nel loro percorso di digitalizzazione.  In un anno sono stati stanziati 14 milioni di euro attraverso voucher per le imprese, pubblicati più di 70 bandi e realizzati circa 470 eventi di formazione con 8000 aziende partecipanti.

 

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