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Crisi Carrozzeria Barbi, intesa tra azienda e lavoratori. Stop allo stato di agitazione

da | Ago 9, 2018 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

Giovedì 9 agosto si è svolto un incontro in Municipio a Mirandola, alla presenza del sindaco Maino Benatti, dei proprietari fratelli Alberto e Carlo Barbi e di rappresentanti di Fiom-Cgil, della Rsu aziendale e dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna. Lo riferisce una nota del Comune.

L’incontro, il sesto in Comune, ha sbloccato la vicenda della crisi della Carrozzerie. Le parti, come riferisce la nota, “hanno sottoscritto un verbale congiunto, nel quale si riconosce che se l’azienda non riuscirà a garantire continuità produttiva e occupazionale, ai lavoratori saranno comunque saldate le mensilità spettanti, per i mesi di giugno e luglio scorsi”.

“Da parte loro – conclude la nota – i rappresentanti sindacali hanno dato la disponibilità dei 15 lavoratori a smobilitare il presidio davanti alla Carrozzeria e a riprendere il lavoro in attesa delle decisioni dell’azienda, che si è impegnata a continuare la ricerca di un’eventuale soluzione imprenditoriale che possa dare continuità produttiva e occupazionale. In caso di procedura di licenziamento collettivo, i sindacati hanno dato disponibilità a un accordo di non opposizione al licenziamento stesso incentivato”.

Sulla conclusione della vertenza è intervenuta anche la Fiom Cgil che affida il commento ad una nota del segretario Cesare Pizzolla:

L’accordo chiude una vertenza dura e complessa, che nelle ultime settimane aveva visto uno sciopero ad oltranza con presidio permanente, proclamato dalla Fiom in risposta alla indisponibilità di parte aziendale.
Dopo diversi incontri, nei quali si era registrata una grande distanze tra le parti, l’accordo è stato raggiunto nella mattinata di oggi.

Ecco i principali contenuti. L’azienda regolarizzerà i pagamenti degli stipendi saldando nel giro di 24 ore la retribuzione di giugno, mentre quella di luglio sarà pagata ai lavoratori entro la fine di agosto. Si considera centrale la necessità di trovare un imprenditore in grado di rilevare l’attività, dando continuità produttiva ed occupazionale. Se ciò non avvenisse e se non fosse possibile la continuità citata, l’accordo ha già normato un incentivo di base sul quale costruire un eventuale accordo. Se nel frattempo venisse venduto l’immobile dove ha sede la Barbi Spa l’incentivo quadruplicherebbe.
Già stamane l’ipotesi d’intesa è stata illustrata ai lavoratori riuniti in assemblea che hanno approvato l’accordo all’unanimità. Di conseguenza è stato rimosso il presidio, durato circa un mese, prevedendo per domani la ripresa dell’attività lavorativa.

L’accordo di oggi è stato reso possibile dalla determinazione dei lavoratori e dalla capacità della Fiom di coniugare momenti di lotta, anche durissima, e momenti di proposta. L’accordo è la più realistica ed inequivocabile risposta a chi, per l’ennesima volta in questi giorni, ha descritto una Fiom di Modena immobile e succube degli eventi.
Al termine dell’assemblea a Mirandola una delegazione di lavoratori Barbi, insieme alla struttura Fiom, si è recata al presidio della ditta Newton di Sassuolo in solidarietà con altri lavoratori che stanno rischiando seriamente il loro futuro lavorativo.

 

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